facebook twitter rss

Nefropatici in aumento nel Fermano,
un 8 marzo all’insegna della prevenzione

FERMO / AMANDOLA - In occasione della Giornata Mondiale del Rene giovedì verrà allestita una postazione vicino la portineria dell'Ospedale di Fermo dalle ore 8.30 alle 12.30, mentre ad Amandola ci saranno gli infermieri che daranno chiarimenti e prenoteranno (se necessario) controlli gratuiti con il nefrologo
Print Friendly, PDF & Email

 

In occasione della Giornata Mondiale del Rene, che per il 2018 avrà come tema “I reni & la salute delle donne”, la Nefrologia e la Dialisi di Fermo aderirà, grazie all’opera volontaria dei propri medici e infermieri, alla campagna di prevenzione promossa dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del Rene.

Giovedì 8 marzo verrà allestita una postazione vicino la portineria dell’Ospedale di Fermo dalle ore 8.30 alle 12.30, dove un medico e un infermiere saranno a disposizione per dare informazioni sui dati di prevenzione delle malattie renali, mentre ad Amandola ci saranno gli infermieri che daranno chiarimenti e prenoteranno (se necessario) controlli gratuiti con il nefrologo.

“I reni svolgono un lavoro silenzioso ma importante – commenta il primario Ettore Pala -. Purtroppo quando si ammalano non è facile accorgersene. Le cause più comuni che portano all’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione: il 72% dei dializzati nel mondo sono infatti pazienti diabetici e/O ipertesi. Il diabete si complica con il danno renale nel 40% dei casi. Ma prevenire è possibile: controllare bene il diabete e la pressione arteriosa può significare bloccare l’evoluzione del danno renale verso la dialisi, migliorando la prognosi cardiovascolare (chi soffre di reni spesso soffre di malattie cardiache). Entro la fine di quest’anno saranno 2 milioni e mezzo i pazienti in dialisi cronica nel mondo, tra cui più di 50.000 in Italia.

Nell’Area Vasta 4, come nel resto del Paese, i nefropatici sono in costante aumento (prolungamento dell’età media e comorbità). A fine 2017 avevamo 120 pazienti in trattamento dialitico extracorporeo, 20 in trattamento domiciliare peritoneale, 1 in trattamento domiciliare extracorporeo, 58 trapiantati renali (di cui 11 da donatore vivente) e 20 seguiti presso l’ambulatorio MaReA (malattia renale avanzata) prossimi al trattamento dialitico”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti