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Rapina da “Ninetto”,
arrestati i malviventi
verifiche in corso per un elpidiense

MACERATA - Presi gli autori del colpo al bar di via Roma messo a segno ieri sera. Un 64enne è stato trovato in un Bed & breakfast in cui è stata rinvenuta la pistola scacciacani usata per minacciare il barista. L'uomo è ai domiciliari. In cella un 46enne. Operazione nata dai controlli sul territorio, i due erano stati notati aggirarsi nelle notti precedenti vicino al locale e un agente aveva pedinato uno di loro

 

Il commissario capo Gabriele Di Giuseppe (a sinistra) e il vice questore aggiunto Alessandro Albini

 

di Gianluca Ginella

(Foto di Fabio Falcioni)

Presi i rapinatori del bar Roma (Ninetto) a Macerata. in manette un 64enne e un 46enne. Individuata anche una persona che vive a Porto Sant’Elpidio il cui ruolo è ancora da definire. Operazione della Squadra mobile e della Squadra volante. I malviventi hanno agito ieri sera con il volto travisato e impugnando una pistola scacciacani che è poi stata ritrovata nell’abitazione dove risiedeva il 64enne, un Bed & breakfast di Macerata, dopo che è rimasto senza casa a causa del terremoto. Decisivi i controlli sul territorio disposti dal questore Antonio Pignataro, che hanno consentito agli uomini della Mobile di notare nelle scorse notti, due o tre persone che si aggiravano intorno al bar di via Roma, a Macerata, che è poi stato rapinato. Uno degli agenti, una sera che non era in servizio, ha deciso di pedinare il 64enne e ha così scoperto che viveva in un Bed & breakfast vicino a via Roma. Così dopo la rapina di ieri sera «siamo andati immediatamente al Bed & breakfast e dopo un breve appostamento abbiamo fatto irruzione – spiega il vice questore aggiunto Alessandro Albini, che dirige la Squadra mobile di Macerata –. Abbiamo fatto una perquisizione e in un vaso abbiamo trovato una pistola scacciacani usata per fare la rapina. C’erano anche diversi colpi. Inoltre abbiamo trovato parte del bottino, 6-700 euro. Nell’auto dell’uomo abbiamo trovato uno dei cappucci usati per fare la rapina».

Giampaolo Pierigiè dietro al bancone del bar

L’operazione è stata svolta sia dalla Mobile che dalla Squadra volante, diretta dal commissario capo Gabriele Di Giuseppe. Messo alle strette l’uomo, R. P., 64 anni, di origine campana, e che già era ai domiciliari per reati in materia di armi, ha deciso di collaborare. Gli agenti a quel punto hanno individuato la casa del presunto complice e di una terza persona che avrebbe avuto un ruolo, da definire, e che vive a Porto Sant’Elpidio. I poliziotti sono andati a casa del complice, 46 anni, A. P., che risiede nel centro storico di Macerata. Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno trovato, sparsi in vari punti del condominio, gli abiti indossati per fare la rapina. Per quanto riguarda il terzo uomo invece è stato denunciato: «stiamo acquisendo i tasselli per stabilire in modo preciso il ruolo che ha avuto nella rapina» ha spiegato Albini. Il 64enne si trova ai domiciliari mentre il 46enne è in carcere a Montacuto di Ancona.

I due rapinatori che hanno agito ieri sera al bar di via Roma, intorno alle 21, sono entrati e hanno mostrato una pistola al barista, Giampaolo Pierigè e gli hanno intimato di abbassare la testa (leggi l’articolo). Poi hanno preso il denaro che era in cassa e altro che si trovava in un borsello. In tutto il bottino si aggira sui 2mila euro.

 

Pistola in pugno rapinano “Ninetto” «Testa bassa o facciamo un casino» Il barista: «Ho avuto paura»

 


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