di Giuseppe Fedeli (giudice di pace di Fermo e scrittore)
Giuseppe Fedeli
Il popolo italiano ha detto no alle larghe intese, a destra facendo mancare i voti a Berlusconi, a sinistra sottraendoli a Renzi, così da scongiurare l’inciucio – che tutti (da Mattarella a Napolitano a Eugenio Scalfari al Pontefice), pur negandolo, davano ormai per scontato: Cicero pro domo sua.
Ora: un governo di larghe intese non è per sé un male, anzi è necessario quando si tratta di ampie riforme di un (sub)st(r)ato corrotto, di sfidare poteri forti (magistratura giustizialista, pubblici ministeri “impiccioni”, regioni “autonome” mafiose, grand commis incompetenti che hanno in mano le leve del potere, cosche e caste e lobby); operazioni che, se anche non sono politically correct, tuttavia sono doverose, se però condotte con trasparenza, chiarezza e leale impegno, attraverso una chiara indicazione all’elettorato delle riforme che vengono proposte. Ancora: l’asse Berlusconi/Vespa è stato sbugiardato (il vecchio cliché non funziona più, alle domande da copione stantio il Cav. rispondeva abbassando gli occhi, il che è tutto un dire). Quanto al sistema di potere PD, Renzi, Gentiloni e Minniti, parlare di scaltrezza eletta a metodo di governo è zucchero. Cosa non si fa per conquistarsi il placet dell’elettorato: alt ai barconi ed ONG nelle settimane pre-elettorali, nello stesso tempo “seppellendo” l’orrendo omicidio di stregoneria nigeriana di Macerata sotto il tumulo della “lotta antifascista”.
La legge elettorale con cui ci hanno costretto a votare è menzognera all’ennesima potenza: Casini voltagabbana a Bologna, pur di rimanere incollato alla poltrona, botta di genio pari a quella di far votare la fatalona Boschi in Alto Adige. Per non parlare di capello cotonato, al secolo Gentiloni, tolentinate doc (di cui ha però rinnegato le radici, specie quelle strappate a forza dalla furia devastatrice del sisma), il finto moderato (di Hillary Clinton, anti-Assad, al che fanno da contraltare le finte polemiche con la Merkel), dallo sguardo torbido capisci chi è, a meno di non voler fare come le tre scimmiette. C’è poi la “gestione” degli immigrati, con urla e strepiti perché gli altri europei non si prendono le loro quote, quando poi si è saputo che era stato lui, l’inclito Renzi, a chiedere alla UE di ospitarli tutti nel parcheggio Italia. Il PIL di cui l’occhialuto Padoan vanta la crescita, equipollente nella realtà al massacro economico aggravato dai metodi di governo. L’unico merito del popolo sovrano è di aver detto NO all’inciucio Berlusconi-Renzi: sarebbe stato troppo. Come ha commentato Maurizio Blondet nel suo blog <E’ più urgente notare che invece si prospetta il mega-inciucio, quello fra Cinque Stelle e (rataplan) PD, “Liberi e Uguali” e “Più Europa”(…). Uno scenario che sta seriamente prendendo corpo in ambienti politici e che smentirebbe clamorosamente quanto dichiarato in campagna elettorale da Renzi, Di Maio e Grasso. L’obiettivo sarebbe quello di relegare all’opposizione Berlusconi, Salvini e Meloni. Non si tratterebbe affatto di un semplice governo di scopo che duri solo per riformare la legge elettorale, e poi tornare al voto, ma un esecutivo politico che resti in carica almeno due anni. Quanto descritto è l’ultimissima voce che circola tanto a sinistra quanto tra i grillini. E qualcuno ipotizza che il premier possa essere Emma Bonino, visti soprattutto gli ottimi rapporti europei con l’ex ministro degli Esteri”(…) con la veterobarricadera a capo, che tanto tranquillizzerà i poteri euro-cratici, a garantire che nessuna liberazione italiana dalla “prigione dei popoli” avvenga>. ”.
E con la Merkel in prima fila in bocca di rosa non troppo lontano…Uber alles, Trump sta facendo a pezzi l’epoca della globalizzazione senza dazi, cui la Germania deve il suo mostruoso surplus. Signore e signori corre l’obbligo di rammentare che per cambiare il mondo, occorre prima cambiare le teste. E così, in pugno alla potenza teutonica, la Boldrina, causa un meccanismo elettorale che definire farraginoso è poco, è stata raccattata, dribblando, con la sua consueto fair play, l’ostacolo (= non consenso).
E a casa nostra?… soliti giochi e giochini, salti delle quaglie e promesse da marinaio, endorsement e … Rileggendo l’Ecclesiaste, “Niente di nuovo sotto il sole”. Lo Stilo potrebbe a chiosa (e chiusura) di quanto sin qui detto scivolare puntuto sulla “carta”: me ne guardo bene, beccarmi una querela per così poco non vale certo la candela. Senza codardie e né appiattimenti sul “pensare comune”. Una nota a pie’ di pagina: il Sindaco di Visso Pazzaglini, asceso a Palazzo Madama, mi auguro farà “vedere” meglio ai coinquilini le macerie di una terra ferita e vilipesa; mentre l’italiano “qualunque”, come è suo (nobile) costume, continuerà a sorbire la sua minestrina, il collo torto verso la meraviglia al plasma, ad estasiarsi delle res gestae degli eroi del calcio che, prima di truccare le partite, si sono mangiati il cervello dell’imbabolata platea.
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