di Andrea Braconi
“Grazie per quello che avete fatto e che stamattina completate”. Così il sindaco Adolfo Marinangeli ha saluta la delegazione dell’Anteas Servizi Cinisello di Cinisello Balsamo, che ha donato alla Rsa un sistema di telemedicina.
“Voglio rimarcare questo grande cuore degli italiani – ha affermato Marinangeli nella Sala Consiglio – che a distanza anche di 1.000 chilometri si sono preoccupati di chi come noi in certi momenti è stato in una difficoltà reale. Difficoltà che ci è persino sembrata insormontabile, anche a causa degli eventi che si susseguivano creando problematiche materiali ma anche di tipo psicologico. Qui hanno tremato anche i cuori e le menti più solide, ma rispetto a questo in tanti ci hanno aiutato, dicendoci che ce la potevamo fare. Contestualmente, è venuta fuori la tenacia della gente della montagna e così oggi stiamo ripartendo”.
Un incontro che si è tenuto proprio mentre la città si ritrovava per il festival Diamanti a Tavola. “Per questo siamo tornati a fare le feste e i momenti di aggregazione: sono importanti per dare un segnale che la vita continua. Dobbiamo esserci, dobbiamo pensare che noi siamo comunità. Il grande dramma è dividere la nostra comunità e questo non deve succedere. Dobbiamo guardare al futuro e capire come rovesciare la situazione, far sì che questa disgrazia possa essere un momento di ripartenza e anche di conoscenza delle persone. Dobbiamo cercare di essere più forti di prima”.
Per questo, ha proseguito il sindaco, è di straordinaria valenza il gesto dell’associazione lombarda. “Quello che avete fatto ci dà la spinta per capire che in tanti ci sono vicini e ci invitano ad andare avanti”.
Una delle operazioni portato avanti con più determinazione, ha spiegato Marinangeli, è stata proprio quella di riportare la Rsa ad Amandola. “È stato un segnale forte di ripartenza, di attenzione agli anziani, alle famiglie e anche al lavoro, condizionato dai continui spostamenti degli stessi familiari verso Montegranaro. E la vostra donazione è importante perché ci può far fare un salto in avanti in un paese dove è alta la percentuale di anziani”.
Domenica Sanzone, vice presidente dell’Anteas, ha illustrato le caratteristiche dell’associazione. “Sono circa 80 i volontari e oltre 1.000 gli iscritti come soci. Siamo un’entità locale di promozione sociale ed io sono quello che, grazie soprattutto a Francesco Miti, che risiede qui ad Amandola, ha seguito più da vicino le varie fasi del progetto. Sono tante le nostre attività, come accompagnare le persone anziane presso gli ospedali, un servizio che copre un’area geografica molto vasta tra le province di Milano e Monza. Ogni giorno portiamo una media di 20 persone e abbiamo 35 volontari autisti, più altre persone che organizzano questi accompagnamenti. Altro servizio è quello degli orti urbani: gestiamo a Cinisello 120 orti che le persone anziane hanno avuto dietro concorso pubblico. Facciamo anche turismo, sia nazionale che internazionale, e poi un progetto a cui teniamo molto che è “Voce amica”, dando supporto e sostegno alle persone sole che sentono il bisogno di parlare e comunicare. Facciamo anche attività di tipo culturale, organizzando ad esempio il teatro per le persone che portiamo negli ospedali”.
A presiedere l’associazione da 17 anni c’è Cesare Perego. “Quando abbiamo sentito del terremoto del 24 agosto ci siamo subito attivati e abbiamo cercato di capire cosa fare. Prima siamo andati su internet per vedere i Comuni colpiti e solo dopo, parlando con l’oncologa Miriam Pacetti dell’Ospedale di Sesto e che ha i nonni paterni originari di Amandola, abbiamo compreso quale potesse essere la soluzione e dove indirizzare il nostro intervento. Così abbiamo puntato sulla telemedicina: è stato un intervento difficoltoso, sia sotto l’aspetto economico che organizzativo. Come abbiamo raccolto i fondi? I 5 spettacoli teatrali che offrivamo gratuitamente sono diventati un’entrata, poi abbiamo pensato di utilizzare il 5 per mille e il resto ce l’abbiamo messo noi. Siamo veramente orgogliosi di ciò che abbiamo fatto”.
La successiva visita alla Rsa ha permesso alla delegazione di Cinisello Balsamo di comprendere meglio la reale situazione di pazienti e familiari, incontrando anche Gianni Genga, direttore generale dell’Inrca, Tonino D’Angelo, direttore del presidio ospedaliero di Amandola e della stessa Rsa, Franco Rossi, responsabile dei medici di medicina di base dell’area montana, il Comandante della locale stazione dei Carabinieri Raffaele Petitto, oltre a tutta la Giunta comunale.
“Facendo un elettrocardiogramma – ha spiegato Rossi – mandiamo in telemedicina le informazioni a cardiologi dell’Inrca che, in tempo reale, leggono e rimandano la risposta. È uno strumento che sopperisce alla mancanza di uno specialista in loco e oltre a questo tipo di lavoro c’è anche la spirometria online e l’holter cardiaco, sempre con una valutazione esterna. Il vantaggio è che, nonostante tu non abbia qui uno specialista, puoi sempre fare una valutazione in tempo reale: così diamo risposte ad un popolazione anziana che ha necessità di velocizzare le risposte e di eliminare spostamenti da una struttura all’altra”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto il sindaco Marinangeli – è dare la possibilità di usufruire di questo servizio anche agli anziani che non sono ricoverati nella Rsa, per una copertura totale di una fascia importante dell’area montana. Abbiamo già fatto la proposta all’Area Vasta 4 per garantire per due anni questo servizio e la sua manutenzione attraverso le tante donazioni che ci sono state fatte”.
“Eravamo partiti con 20 posti letto – ha sottolineato D’Angelo – ma abbiamo dovuto fare un punto sporzionamento cucina ed una infermeria, arrivando quindi a 18 posti letto. Nel pieno rispetto della legge, le due singole abbiamo perciò dovuto sacrificarle. Ma la Rsa l’abbiamo riempita subito, a riprova che il servizio era necessario”.
Un grazie all’associazione Anteas è arrivato anche dal direttore Genga. “Il nostro istituto da quasi 20 anni ha una piattaforma di telemedicina, con la possibilità di trasmettere informazioni a distanza. La piattaforma è collegata ad una serie di stakeholder, prevalentemente nella regione Marche ma non solo, che vanno sia da singoli cittadini inseriti in percorsi protetti, sia in strutture territoriali. Nelle Marche siamo collegati con circa 140 situazioni. Con il comprensorio di Fermo si tratta della prima collaborazione di questo tipo che abbiamo, per la quale abbiamo messo a disposizione la nostra piattaforma”.
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