Francesco e Ignazio Moser a Porto Sant’Elpidio: storie diverse da padre a figlio per lanciare la Gran Fondo

PORTO SANT'ELPIDIO - Da Loriblu il campione ed il figlio, reduce dal Grande Fratello Vip, raccontano le loro esperienze; intanto la corsa in programma il 2 aprile cresce e Santoni punta ai 500 iscritti e il sindaco Franchellucci non ha dubbi: "Turismo della bicicletta da 3 miliardi di euro, da pazzi non puntarci"

Francesco ed Ignazio Moser con Giorgio Martino

Il padre, un’icona dello sport italiano. Il figlio, protagonista del piccolo schermo e del gossip. Francesco, un idolo per generazioni di appassionati di ciclismo. Ignazio, che raccoglie centinaia di foto da giovanissime entusiaste di vederlo da vicino. Loro, Francesco e Ignazio Moser, lanciano dalla sala conferenze di Loriblu, la sesta edizione della Gran fondo città di Porto Sant’Elpidio. Una presentazione in grande stile, per poi proseguire la serata con una cena al Gambero.

Con il giornalista Giorgio Martino ad accompagnare i loro interventi, padre e figlio scherzano, ricordano, raccontano. Ignazio, 25 anni, aveva cercato di seguire le orme del campione, raggiungendo anche ottimi risultati a livello giovanile. “Per fare il ciclista non serve solo l’attitudine fisica. Io non ho avuto la sua costanza, la sua attitudine al sacrificio – racconta Ignazio – So bene che per fare qualcosa di paragonabile ai risultati di mio padre non basterebbero 100 Grande Fratello. Ho semplicemente preferito fare un’altra vita che ora mi ha portato questo momento di popolarità”.
“Emergere nel ciclismo è difficile, oggi più che in passato – continua papà Francesco – Farlo con un cognome pesante lo è ancora di più. Ignazio sembrava aver un buon avvenire, ma quando è diventato più grande ho capito che forse il ciclismo non era il suo destino. Gli ho detto: o corri o smetti. E lui ha smesso. Se avesse avuto un altro tipo di successo sarei stato più contento, ma non si può avere tutto”.

Moser rievoca le sue innumerevoli vittorie e non ha dubbi nel votare, tra le tante, la maglia rosa al Giro d’Italia come quella più cara. Il figlio si rammarica “di non averlo mai visto correre, da bambino guardavo le videocassette per rivedere le sue imprese”. Si ricordano tanti momenti gloriosi, come il tris consecutivo di successi di Francesco in una delle grandi classiche, la Parigi Roubaix. Ignazio, dopo il ciclismo, si è dedicato invece all’azienda vinicola di famiglia, “in cui ci sono le nostre radici, perchè tutto nasce da mio nonno, che si chiamava come me”.

Scherzano, padre e figlio, sull’improvvisa popolarità di Ignazio dopo la partecipazione al Grande Fratello Vip. “Avevo fatto l’opinionista in un programma Rai sul Giro d’Italia, prodotto da Endemol, poi mi hanno richiamato e sono andato a finire al Gf. L’ho affrontato in modo spensierato, forse troppo. Ho pensato fosse un’esperienza positiva e in effetti mi ha cambiato la vita. Non è vero che ci sono state liti in famiglia, un ragazzo a 25 anni deve scegliere per la propria vita”. “Io non ero poi così contrario – ricorda il padre – la mamma era un po’ più preoccupata. Prima lui veniva indicato come il figlio di Francesco, ora invece sono io che vengo chiamato il papà d’Ignazio”.

L’appuntamento “Mio padre una leggenda” ha fatto da corollario alla presentazione della Gran Fondo, in programma lunedì 2 aprile. “Il turismo della bicicletta vale 3,2 miliardi di euro in Europa – nota il sindaco Nazareno Franchellucci – Solo un cieco può decidere di non andare incontro a questa opportunità. Il nostro territorio è adatto ad ospitare eventi di questo genere, capaci di portare un grande ritorno”. L’assessore allo sport Milena Sebastiani ringrazia “i tanti sostenitori della Gran Fondo che permettono di organizzare questa manifestazione”. Giuliano De Santis del comitato organizzatore ricorda un grande appassionato di ciclismo, Vadislao Catini, e si dice fiducioso del successo. Il presidente della Camera di commercio Graziano Di Battista esalta Moser, perchè “la promozione migliore per l’Italia la fanno questi grandi campioni, che sono anche esempio di umanità”. C’è anche l’ex senatore Remigio Ceroni a ribadire “la convinzione che una manifestazione così ben organizzata registrerà ancora un grande risultato”.

Per chiudere tocca a Vincenzo Santoni, che snocciola i numeri: “Siamo già a 460 iscritti e speriamo di superare quota 500, sono cifre importanti. In questi anni siamo cresciuto, abbiamo vissuto soddisfazioni, ma ingoiato anche bocconi amari, ora la Gran Fondo si sta veramente affermando e non era facile a fronte di manifestazioni che si svolgono da 30 o 40 anni. A Porto Sant’Elpidio c’è una città positiva, che ha voglia di fare e di crescere, purtroppo ce n’è anche una che invidia e vorrebbe solo distruggere. Non si capisce che una manifestazione capace di portare persone da ogni parte d’Italia è un’opportunità di sviluppo per il territorio”.
La Gran Fondo, che per il secondo anno si disputerà il giorno di Pasquetta, si articolerà su un percorso unico di 130 chilometri, che attraverserà 19 comuni del Fermano, con partenza ed arrivo a Porto Sant’Elpidio.


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