Area Vasta 4, Donati della Cisl: “Necessario un cambio di passo per non sparire”

SANITA' - Donati della Cisl: "In Area Vasta 4 circa il 10% del personale dipendente è assunto a tempo determinato. Su 1707 dipendenti totali 142 lavorano con contratto a tempo determinato. Per la CISL FP, l’urgenza massima quindi è quella di avviare il percorso di stabilizzazione del personale che ha i requisiti della Legge Madia"

Giuseppe Donati

La CISL FP si appresta alle Elezioni delle RSU in tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione. Si voterà il 17-18-19 aprile prossimi. In Area Vasta 4 la CISL presenterà ben 28 candidati scelti tra tutte le varie professioni e qualifiche presenti nel Comparto Sanità e chiederà ai dipendenti a tempo determinato ed indeterminato di confermargli la fiducia che nel 2015 ha conquistata, vincendo le Elezioni.

“I candidati della CISL FP sono donne ed uomini competenti e seri – spiega il segretario regionale Giuseppe Donati –  quindi non avranno difficoltà ad affermarsi. Ma quali saranno gli obiettivi che i candidati CISL FP si propongono di raggiungere nel prossimo mandato sindacale e reputano prioritari? Prima di tutto le persone, questo lo slogan della campagna elettorale della CISL FP, quindi la dignità delle persone viene prima di tutto. Con questo presupposto lavoreremo perché il lavoro diventi stabile”.

Donati entra nel merito: “In Area Vasta 4 circa il 10% del personale dipendente è assunto a tempo determinato. Su 1707 dipendenti totali 142 lavorano con contratto a tempo determinato. Per la CISL FP, l’urgenza massima quindi è quella di avviare il percorso di stabilizzazione del personale che ha i requisiti della Legge Madia. I futuri rappresentanti sindacali CISL dovranno avviare subito il confronto con la Direzione dell’Area Vasta 4 perché Infermieri, OSS ed altri Operatori di tutti i comparti, oggi precari, diventino lavoratori stabili. Il problema però, che la CISL FP da tanto tempo denuncia, purtroppo inascoltata, è la debolezza del sistema sanitario fermano che coinvolge negativamente i tanti professionisti che operano nelle UU.OO. e soprattutto costringe migliaia di cittadini a cercare risposte sanitarie e sociosanitarie fuori dal territorio. E’ ora di prenderne atto e non nascondersi dietro a un dito”.

Per Donati: “I dati sono impietosi e non lasciano dubbi sul fatto che la debolezza della rappresentanza politica del
fermano, fatta più di annunci che non di risultati, ha permesso il progressivo smantellamento e svuotamento dei servizi sanitari sia dell’ospedale che del distretto. Prova ne è, ad esempio, l’avanzamento del privato in tutto il territorio e l’arretramento del pubblico. Nascono centri privati specialistici ma anche Strutture post acuzie e Residenziali, come funghi grazie anche all’imbarazzante sostegno della stessa Regione. Regione che quest’anno taglierà il budget dell’Area Vasta 4 del 2% pari a circa 8 milioni di euro. In pratica al pubblico si tagliano risorse ai privati si spiana la strada. Ed i Sindaci cosa fanno ? Nulla o quasi, basti pensare che a fronte al grido di allarme dei Sindacati sul rischio di passare ai privati i Punti Prelievo di Montegiorgio, Porto S.Elpidio e Pedaso, ancora non si
riesce a convocare una Conferenza per discuterne.  La CISL FP ed i suoi candidati RSU, non potranno stare a guardare lo smantellamento del sistema sanitario pubblico del fermano. Un territorio fermano, che quando erano in vita le Zone Territoriali, rappresentava per popolazione la seconda Zona delle Marche, si ritrova con quasi il 50 % dei cittadini che fuggono altrove per curarsi o effettuare esami diagnostici”.

Snocciolando i numeri Donati spiega: ” In pratica, nel 2016, dal budget dell’AV 4 sono usciti 48 milioni di euro per cure di cittadini residenti in altre Aree Vaste o Regioni. Il 16,6% dei cittadini fermani si sono rivolti all’Area Vasta 2 ed il 16,7 % all’Area Vasta 3. Siamo al fallimento del Sistema ma soprattutto al fallimento della politica
sanitaria di una Regione virtuosa solo sulle pagine del Sole24Ore. Negli ultimi 10 anni, Fermo oltre a viaggiare costantemente con un numero di primariati non coperti troppo alto per essere competitiva con altre Aree Vaste, ha vissuto solo con l’illusione del nuovo Ospedale. Altri Primariati nei prossimi mesi resteranno vacanti ( Ostetricia e Ginecologia e Chirurgia per pensionamento e forse anche Cardiologia se l’attuale Primario vincerà la selezione in AV 3). Nel frattempo tutte le alte specializzazioni sono migrate in altri territori. Fermo ha perso la possibilità di essere punto di riferimento in area chirurgica come per il tumore della mammella mentre tutta l’area Oncologica e quella Cardiologica interventistica sono state perse anni fa, per la troppa debolezza politica che il fermano ha saputo mettere in campo o per “obbedienza” cieca al potere regionale da parte di Direttori e Sindaci che si sono succeduti. Si dovrebbe fare un Mea Culpa generale. Il quadro dell’offerta di posti letto per acuti e sub acuti è altrettanto sconfortante. Da quanti anni, la CISL FP denuncia che Fermo è la Cenerentola sanitaria delle Marche ? Troppi diremo Questi i dati 2018. Il tasso più basso di PL per acuti e sub acuti è dell’AV 4.

Donati che conclude:”Su tutto questo, che evidenzia chiaramente come le preoccupazioni della CISL FP siano più che fondate, grava lo stato critico del personale. Si lavora sempre e costantemente in emergenza perché manca personale per coprire i turni, l’età dei dipendenti aumenta e con essa le patologie legate alle malattie professionali, soprattutto a carico dell’apparato scheletrico e quindi le limitazioni. Aumentano anche le richieste di esonero per assistenza a familiari con handicap grave ( Legge 104/92) che non vengono sostituiti. Il Dipartimento di Prevenzione è quello più carente di personale delle Marche in rapporto a cantieri aperti o che saranno aperti, post terremoto. nEcco il grande lavoro che attende la prossima RSU. La CISL FP è pronta con proposte concrete, prima fra tutte la stabilizzazione dei precari ma anche tornare a discutere sull’organizzazione del lavoro nei reparti, lasciata colpevolmente dalla legge Brunetta alla sola direzione e alle figure di coordinamento e posizione organizzativa che si sono rivelate, non tutte, all’altezza dei ruoli. Ecco per esempio una priorità per la CISL FP: rivedere subito le regole per l’assegnazione degli incarichi di responsabilità”.


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