di Giorgio Fedeli
Segnalano un grave incidente. Con feriti tra le lamiere delle auto. A Salvano, vicino al campo sportivo. Una telefonata, quella arrivata ai carabinieri, che mette in moto la macchina dei soccorsi. Una macchina con in campo due ambulanze, auto mediche, carabinieri, polizia e vigili del fuoco. Ma quando i soccorritori arrivano sul posto l’amara sorpresa: non c’è alcun incidente. Amara la sorpresa, sì perché tutti quei soccorritori sono stati impegnati in un falso allarme ma solo per usare un eufemismo troppo leggero, sottratti a eventuali, e per fortuna non arrivati, sos reali. Insomma questa sera, intorno alle 22, due ambulanze, della Croce azzurra di Porto San Giorgio e della Verde di Fermo, due auto mediche, carabinieri, polizia di Stato e vigili del fuoco sono arrivati a sirene spiegate a Salvano, vicino al campo sportivo per una segnalazione presumibilmente “farlocca”. Per scrupolo i carabinieri sono andati anche a Molini di Fermo, nei pressi del Blue bar. Magari colui che ha segnalato l’incidente si è confuso con un bar per l’altro? Nella segnalazione dell’incidente, infatti, si parlava del Blues caffè, quello di Salvano. Ma nulla anche lì, a Molini. Ascoltati, a Salvano, anche alcuni residenti scesi in strada richiamati da tutti quei lampeggianti sulla Valdete. Nulla. Morale della favola, i soccorritori, dopo l’intervento, sono rientrati con il ‘codice annullato’. Ma la storia non finisce qui. I carabinieri, infatti, sono intenzionati a tirare giù i tabulati delle telefonate ricevute. E se appureranno che davvero si è trattato di una telefonata “farlocca”, ingannevole, se accerteranno insomma che l’sos era privo di qualsiasi fondamento, la persona dall’altra parte della cornetta rischia una denuncia per procurato allarme. Da valutare, infatti, anche l’ipotesi dell’incidente con i coinvolti nel sinistro a darsi alla fuga dopo l’impatto. Ma in questo caso decadrebbe comunque la gravità a causa della quale la macchina dei soccorsi si è attivata in massa.
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