di Sandro Renzi
Mamme sempre più “anziane” anche nelle Marche. Cresce l’età media di chi mette al mondo un bimbo. I fattori possono essere tanti. L’aspettativa di vita che si allunga, la difficoltà di trovare un posto di lavoro che garantisca una solidità economica già dopo la laurea, la scelta di prediligere la carriera professionale a quella famigliare (anche perché non sempre le due cose sono conciliabili), o magari l’attesa dell’agognato matrimonio che, rispetto al passato, tarda anch’esso ad arrivare. Insomma tanti motivi, non ultimi quelli legati alla fecondità della coppia, messa sempre più a rischio anche dallo stress, che alla fine contribuiscono a far sì che il concepimento di un figlio arrivi ben oltre i trenta o trentuno anni. Lo dice una delle ultime pubblicazioni dell’Eurostat che ha raccolto i dati sull’età media delle donne al momento del parto in Europa. I dati si riferiscono al 2016 (fonte Infodata-IlSole24Ore) e dicono, per cominciare, che l’età media nell’Unione Europea in fatto di nascite si attesa a 30,6 anni. La più bassa si registra in Bulgaria (25,1 anni) e la più alta in un’area settentrionale di Atene (33,8 anni). Dando uno sguardo alla nostra regione la statistica si sposta verso l’alto. E’ Ascoli Piceno la provincia con l’età media più alta (32,7) seguita da Fermo (32 anni) e, a pari merito, Ancona e Pesaro Urbino (31,9). Chiude la classifica la provincia di Macerata. Qui l’età si attesta a 31,8. Tutte comunque sopra i trenta. In Italia, invece, è la Sardegna la regione che fa registrare l’età media più alta (33,2) seguita dalle grandi città come Milano (32,3) e Roma (32,5). Bisogna scendere al sud, in Sicilia o Campania, per avere età più basse che possono variare da 30,5 a 30,7. Questo significa, comunque, che intorno ai 50 anni una madre ed un padre si troveranno dentro casa con un figlio o una figlia diciottenni, alle prese con esigenze e richieste spesso incomprensibili. Il gap generazionale non è dei più gravi, per carità, ed oggi, rispetto a 20 o 30 anni fa, ci sono molti più punti di contatto tra un genitore ed il figlio che aiutano a superare le distanze. Tant’è, però, invece di abbassarsi l’età continua a salire inesorabilmente. E su questo le politiche sociali di un governo possono lavorare e dare aspettative positive ad una coppia che si appresta a concepire un bimbo, perché se un figlio non arriva non è sempre colpa della natura.
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