Nella foto (da sinistra): Paolo Bracalente, Maarten Van Aalderen, Franco Elisei
“Gli americani vanno pazzi per il vino italiano. E lo sapete che in Cina ci sono 150 milioni di tifosi del Milan? E ancora: Slow Food all’estero viene considerato un esempio da seguire. E chi di voi sa che in Russia adorano Loro Piana?”. Maarten van Aalderen, giornalista olandese, strappa applausi nella sala conferenze del ristorante Oscar & Amorina a Piane di Montegiorgio. Dibattito promosso dal Rotary Club Alto Fermano Sibillini, presieduto da Paolo Bracalente. “Un focus inedito, uno sguardo internazionale sull’Italia – esordisce Bracalente –. O meglio: come viene considerata l’Italia dalle prime firme delle testate di tutto il mondo accreditate presso la Sala Stampa estera di Roma?”. “Spesso sono gli italiani a non credere nelle potenzialità di un Paese straordinario qual è l’Italia”, incalza Van Aalderen. Intervistato da Franco Elisei, presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Maarten è un fiume in piena. Parla di ripresa (“ci vogliono fantasia e cervello, che agli italiani non mancano”), dell’Italia considerata “il Paese delle sorprese”, dell’archeologia romana le cui “tracce vive fanno di Roma la Capitale per eccellenza”.
Van Aalderen, 53 anni, è nato a Weesp, una cittadina strappata a una fiaba, tra mulini a vento, canali e barche a vela. Da 20 anni è corrispondente a Roma per uno dei giornali più prestigiosi d’Olanda, il De Telegraaf. Colpisce perché è ammiratore e cantore della bellezza italiana. Da questa passione nasce il libro “Il bello dell’Italia” che, in un momento di grave crisi, infonde una sferzata di energia per risollevarsi, come l’Icaro raffigurato nella copertina del volume. Van Aalderen, osservatore attento del Belpaese, ha chiesto a 25 corrispondenti stranieri quali cose preferiscono dell’Italia. E’ nato così un appassionato “canto” corale di pareri, sensazioni, esperienze, che raccontano di “una terra meravigliosa e sorprendente con tante carte da giocare per rialzare la testa”.
“Il motivo che ha stimolato l’organizzazione di questa serata – spiega il presidente Paolo Bracalente – è che in Italia è sempre più carente un bene essenziale: la fiducia. Non abbiamo istituzione che venga premiata dall’opinione pubblica, la valutazione negativa risuona come una condanna ad ogni organizzazione statale che ci rappresenti, ci troviamo in una fase post elezioni in cui la speranza è stata sostituita dall’incertezza. Gli italiani, oramai disillusi, si sono chiusi nel proprio individualismo indicando nel modello fai da te l’antidoto per combattere il senso di abbandono percepito. Ecco qua che sostegno e nuova forza ci vengono offerti da un occhio critico qual è quello di Van Aalderen”.
“Il giudizio degli stranieri sull’Italia – aggiunge Maarten – è spesso più positivo rispetto a quello che gli italiani danno di loro stessi. I giornalisti stranieri che vivono a Roma o Milano da molti anni sono osservatori attenti e hanno un ruolo da protagonisti nell’immagine dell’Italia all’estero. A volte vedono delle cose che gli italiani non vedono. Roma, Venezia, Firenze sono città da favola; il food è invidiato in tutto il mondo. Il mio invito? Italiani, su la testa! Aprite gli occhi…”.
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