Firmata la compravendita di ex Gigli e lotto di via Mameli, Marcotulli sbotta: “Scelta che grida vendetta, il Sindaco è al capolinea”

PORTO SANT'ELPIDIO - Doppia firma ai contratti preliminari e versamento delle caparre confirmatorie, con cui il Comune acquista una parte dell'ex cineteatro e vende il lotto di via Mameli; il candidato sindaco del centrodestra contrario: "Atti forzati e irregolari, si avvicina il capolinea del Sindaco".

Il comune di Porto Sant’Elpidio ha proceduto a firmare il doppio contratto preliminare, di acquisto della porzione dell’ex cineteatro Gigli, e di vendita del lotto edificabile di via Mameli. Un accordo che rappresenta il cuore dell’operazione Piazza Garibaldi. L’ente impegna 390.000 euro, che verserà come caparra per l’acquisto del bene. Il resto verrà versato previo parere di congruità da parte dell’Agenzia del demanio sul valore dell’opera finita. Dall’altro lato, la Azzurro Srl ha versato martedì mattina un bonifico da 400.000 euro come caparra confirmatoria per acquistare il lotto, che sarà venduto complessivamente ad 1,2 milioni di euro. Una doppia mossa che fa gridare allo scandalo il candidato sindaco del centrodestra Giorgio Marcotulli, che attacca il primo cittadino Nazareno Franchellucci. “Sindaco, hai sempre agito così, non potevi smentire proprio a fine mandato la tua incompatibilità con la trasparenza e il disinteresse totale verso i consigli di chi tiene alla città ed ha tentato in ogni modo di indurre la tua amministrazione ad adottare scelte diverse”.

L’esponente di opposizione ricorda le ripetute segnalazioni, da parte delle forze di minoranza, “di atti svantaggiosi, forzati, irregolari. Decisioni che gridano vendetta e che fino in fondo vengono adottati per essere sbandierati in campagna elettorale”. Secondo Marcotulli, il doppio preliminare “evidenzia irregolarità sostanziali. Nel contratto del lotto vengono date facilitazioni alla ditta assegnatrice che non erano previste negli appalti pubblici ed esattamente: esecuzione di opere a scomputo, eliminazione della servitù ora a carico del comune quando invece doveva essere a carico dell’acquirente, come la possibilità di pagare dopo 6 mesi dall’atto, tutte facilitazioni che se inserite anche per le aste pubbliche avrebbero potuto avere più soggetti interessati a fare un’offerta. Un modus operandi in netto contrasto con la normativa che regola la vendita degli immobili pubblici, che indica chiaramente come la vendita a trattiva diretta sia consentita solo se le condizioni previste nella aste pubbliche variano a favore della parte pubblica.”

Il candidato sindaco si chiede anche come possa, il rappresentante del comune, “modificare uno schema contrattuale deliberato in giunta che correttamente individuava a chi assegnare il bene? Ora, senza una nuova delibera, il dirigente/rappresentate del comune concede a ignoti acquirenti la possibilità di subentrare al contratto senza che il comune possa preventivamente verificare le capacità finanziare dei medesimi”. Sull’ex cineteatro Marcotulli ricorda come “tutta l’opposizione e i cittadini abbiano sempre contestato il mancato esproprio dell’intero fabbricato al prezzo valutato dall’agenzia delle entrate e dichiarato congruo dall’agenzia del demanio. Lo abbiamo detto mille volte. L’interesse pubblico è stato mortificato in questa operazione. Ora si procede a versare una caparra per l’acquisto di un bene ad un prezzo che dovrà essere certificato dall’agenzia del demanio una volta ultimati i lavori. Ma soprattuto l’autorizzazione che ha rilasciato l’agenzia del demanio al comune è per l’acquisto del bene allo stato attuale non ristrutturato, quindi le somme oggi impegnate in questo atto sono state usate, a mio avviso, in maniera illegittima”.

Il candidato del centrodestra chiude prendendo un impegno in caso di elezione: “Sindaco, giugno è vicino, sarà il capolinea per te, ma soprattutto per questo modo di amministrare. Il mio impegno sarà quello di sospendere questi atti, adottati sopra la testa dei cittadini, per essere rivalutati con attenzione e, se ciò non comporterà conseguenze economiche sconvenienti per la collettività, rivisitare in modo sostanziale le condizioni degli accordi con il privato”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti