Una lezione di chimica per i ragazzi del liceo, poi Polo Urbani ed Unicam siglano l’accordo. Firmato stamattina il protocollo d’intesa che sancisce la collaborazione tra l’istituto scolastico che racchiude le sedi superiori di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio, e l’ateneo di Camerino. Un’intesa nata da un’amicizia nel nome di Carlo Urbani e concretizzatasi oggi con la firma del rettore di Unicam Claudio Pettinari e del dirigente Roberto Vespasiani.
La massima autorità dell’università di Camerino ha prima appassionato gli studenti delle quinte classi, indirizzo liceo scientifico, del plesso di Porto Sant’Elpidio, con una lezione di chimica. Soddisfatto il preside Vespasiani, che oltre a ringraziare gli insegnanti che si sono attivati per il progetto, in particolare i prof. Andrenacci e Giacomozzi, sottolinea come l’accordo “porterà a percorsi di alternanza scuola lavoro, farà partecipi i nostri studenti in attività formative e lavorative in collaborazione con l’università. E’ un’amicizia nata a Montecitorio, alla cerimonia del Premio Urbani. Si è creato un rapporto di stima reciproca che ora andiamo ad istituzionalizzare. Una collaborazione che oggi vede protagonisti i ragazzi di Porto Sant’Elpidio, ma che coinvolge tutti e tre i plessi del polo scolastico”.
“Credo molto nella filiera tra scuola superiore e mondo universitario – ha proseguito il rettore – Un ateneo scollegato dalla scuola è impensabile. Con questa collaborazione, di fatto, il cammino inizia ancora prima che parta il periodo universitario. Ci saranno attività che forniranno agli studenti crediti riconosciuti, proporremo attività congiunte, stage e tirocini, seminari specifici ad integrazione delle normali attività didattiche, un percorso di orientamento al lavoro. In prospettiva possiamo guardare anche oltre e partecipare insieme a progetti europei qualificanti per entrambi”.
Dopo la lectio magistralis del prof. Pettinari, i ragazzi del polo Urbani si recheranno in visita a Camerino giovedì e venerdì. Per chiudere, il rettore invita a credere nell’università di Camerino. “Siamo ripartiti dopo il terremoto. Le lentezze burocratiche ci sono, è innegabile. Fose, se avessimo avuto un po’ più di autonomia avremmo potuto guardare in modo ancor più importante allo sviluppo, cosa che stiamo facendo ugualmente. Abbiamo istituito nuovi corsi di laurea, un’università che riesce ad attivare nuovi corsi è un’università viva, che offre una formazione su molteplici discipline, con un alto tasso di impiego”.
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