Mauro Chiodini: ”Stagione gialloblù
positiva, tutelato il ritorno in Serie C”

IL PERSONAGGIO - Il portiere classe '80, cresciuto e lanciato nel mondo prof dalla Fermana Calcio 1920, dalla porta della Sangiuste in Serie D saluta la salvezza in terza serie della rinnovata compagine canarina

Un giovane Mauro Chiodini all’alba della carriera over, ovviamente consacrata con addosso la maglia gialloblù

FERMO – Civitanovese di nascita, ruolo portiere. Mauro Chiodini, classe 1980, ha calzato il gialloblù dell’allora Fermana Calcio 1920 dal 1997 al 2005, completando il percorso delle giovanili fino a vestire la fascia da capitano in Prima squadra, dove ha collezionato tantissime presenze tra Serie C1 e B.

Poi altro professionismo tra Frosinone, Virtus Lanciano e Sorrento (ancora tra cadetteria e C1), fino a ritornare nei pressi di casa per le avventure in Eccellenza (dove ha scalato la categoria tra vittorie del girone e passaggi playoff) con il Montegranaro Provincia Fermana, Folgore Falerone Montegranaro e Sangiustese, e quelle in Serie D con le maglie di Civitanovese e Castelfidardo.

Attualmente impegnato a difendere la porta della “matricola terribile” Sangiustese in D, con la parallela salvezza più che a portata di mano della sua ex compagine canarina, arrivano così automatici gli umori sulla stagione che volge al termine.

Chiodini, una vita in canarino ed un’altra in giro tra l’Italia e le Marche centrali per una carriera tanto radiosa quanto longeva…

“Si, ora sto vivendo una bellissima stagione con la Sangiustese, dove abbiamo ottenuto la salvezza a quattro giornate dalla fine e lottiamo per un posto ai playoff mettendo in mostra, grazie ad un calcio propositivo, giovani di qualità, “vecchietti” con una fame incredibile ed una qualità superiore alla media. Tutto questo con l’aiuto di una società in crescita continua, che mette i giocatori al di sopra di tutto. Nel mio piccolo credo di aver contribuito a lasciare un segno positivo”.

L’attualità nel segno della matricola di Serie D, Sangiustese, che sta ben figurando anche grazie alle buone rese dell’inossidabile estremo difensore

Si sta dunque ben comportando in una categoria appena dominata dalla rinnovata Fermana F. C., che proprio un anno fa sbaragliò la concorrenza nel suo attuale ambito d’azione…

“La Serie D è un campionato strano, in ogni stagione recente c’è stato un tandem al vertice dato da due formazioni che lottano per la vittoria e tante altre squadre, anche discrete, che in testa fanno registrare momenti altalenanti. Scendendo, ecco inoltre compagini che hanno deluso e sorprese, invece, come la nostra Sangiustese. Lo scorso anno la Fermana mise a segno un‘impresa non pronosticabile a monte, frutto del lavoro e della costruzione di un gruppo granitico”.

Ed in merito alla Fermana di stagione?

“Avendo effettuato il grande salto, con il ritorno nel professionismo, era ovvio che il primo obiettivo minimo doveva riguardare la salvezza. Personalmente auspicavo, anche da tifoso, qualcosa in più ma quella che volge al termine non può non essere considerata una stagione positiva. E’ stato pressoché conservato il blocco della passata stagione impreziosito da pedine interessanti, sempre ben guidato da un tecnico preparato come Destro“.

Nelle figurine dell’indimenticabile anno della cadetteria, in coppia con l’attaccante Benfari

Che differenze trova tra la “sua” Serie C di una volta e quella corrente?

“Rispetto a qualche anno fa il livello si è alzato, con ritmi di gioco elevati e giocate interessanti però, a mio avviso, rimane troppa la differenza tra le squadre di vertice e le altre. Quanto affermato non è palese più del lecito nel Girone B ma affiora negli altri due raggruppamenti. In sostanza, per paragonare le due epoche, mi rimane difficile pensare che una squadra come la Fermana del 1998/99, che fece una sorta di miracolo, riesca oggi a vincere il campionato”.

Paolo Gaudenzi


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