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“Rotatoria di San Marco, la Provincia ha perso il progetto?”: Tulli contro tutti, ex presidente Cesetti compreso

POLITICA - Il capogruppo di Fermo Libera contesta le posizioni di Malvatani, Borraccini, Falzolgher e del sindaco Calcinaro, ricordando anche gli errori dell'Amministrazione provinciale guidata da Cesetti

Gianluca Tulli, capogruppo di Fermo Libera e tra i primi a tirare fuori la questione della realizzazione di una rotatoria a San Marco alle Paludi, torna sull’argomento dopo le uscite di esponenti della minoranza e della maggioranza del Consiglio comunale, oltre che rappresentanti della Provincia.

“Leggendo i vari interventi – commenta Tulli – si nota che c’è chi si augura possa essere realizzata con fondi privati a fronte di una edificabilità dell’area circostante, chi come il consigliere provinciale e capogruppo del Pd Malvatani chiede un tavolo di confronto e compartecipazione alla realizzazione Comune-Provincia-Anas, chi invece come i due consiglieri provinciali Borraccini e Falzolgher che invitano lo stesso Malvatani ad occuparsene visto che ha la delega al bilancio in qualità di consigliere provinciale (un tentativo di tirar fuori il Comune?).

Vale la pena ricordare (pare che la memoria faccia difetto a molti) ancora una volta ai vari consiglieri appena citati, tutti di area di centro sinistra, e allo stesso sindaco di Fermo Calcinaro, sostenitori verosimilmente della prima amministrazione provinciale a guida Cesetti, che il progetto era stato presentato e sponsorizzato dall’allora Amministrazione provinciale, con la promessa che sarebbe stato realizzato nell’arco del primo mandato. Che fine abbiano fatto le promesse è sotto gli occhi di tutti”.

Tulli rimarca con forza i propri dubbi sull’allora Giunta Cesetti. “Non si ricorda niente di significativo dei primi anni di Amministrazione provinciale se non i circa 11 milioni di euro spesi per la sistemazione (o per meglio dire massacro) del fiume Ete. Poiché ci vorranno decenni per rimarginare le ferite inflitte al fiume dai ‘lavori di sistemazione’ (ammesso che il fiume possa ‘guarire’ e il dato che non è affatto scontato), vorremmo proporre l’affissione lungo il fiume di targhe ricordo con nome e cognome degli artefici della ‘sistemazione’; come vorremmo invitare i suddetti consiglieri provinciali a ritrovare in Provincia il progetto della rotatoria ed eventualmente dire ai cittadini dove sono andati a finire i soldi per essa stanziati. Oppure dire che l’Amministrazione provinciale di allora stava solo scherzando”.


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