Fermana indomita e in dieci
rimonta contro il Padova

SERIE C - I gialloblù ci mettono il cuore, arginano bene la capolista per tutto il primo tempo ma nella ripresa i veneti passano in vantaggio, i canarini restano in dieci ma riescono a pareggiare. Termina 1-1. Arriva la salvezza aritmetica per gli uomini di Destro, ma non ancora la promozione diretta in B per i biancoscudati. Grande spettacolo sia in campo che sugli spalti

FERMO – Mister Flavio Destro preferisce tra i pali l’esperto Ginestra, come contro il Padova all’andata; difesa questa volta a tre con Comotto, Gennari e la conferma del bravo Saporetti (Clemente parte dalla panchina); Sperotto viene portato sull’out sinistro di centrocampo viste le sue doti di spinta (ricordando il gol vittoria contro il Gubbio, valso mezza salvezza), con Petrucci che torna sull’out destro, centrali Capece e Doninelli; Da Silva trequartista dietro al reparto d’attacco in cui accanto alla riconferma di Cognigni c’è il ritorno da titolare di Sansovini (nel girone di ritorno lo è stato solo contro Ravenna, Samb, Sudtirol e Reggiana).

Primo tempo duro, giocato ad alto ritmo, in cui nessuna delle due squadre si è risparmiata e ad un certo punto il gioco si è anche un po’ incattivito. Nella ripresa il gol del Padova (deviazione di Capello in dubbio fuorigioco su tiro di Sarno), l’espulsione di Petrucci (su un possibile rigore per la Fermana) e la squadra canarina che in dieci conquista il pareggio con il primo gol di Gennari.

Ottimo spettacolo di calcio e agonismo, solo in poche fasi sopra alle righe, ottima cornice di tifo. Termina 1-1 punto che vale per i gialloblù la certezza aritmetica di non disputare i playout: nonostante la vittoria esterna del Fano a Trieste infatti, con il previsto scontro diretto dei granata contro il Teramo, nessuna delle due può raggiungere la Fermana in classifica. Rinviato, sebbene di pochissimo, l’obiettivo serie B per i biancorossi.

IL TABELLINO

FERMANA 1 (3-4-1-2): Ginestra; Comotto, Gennari, Saporetti; Petrucci, Capece, Doninelli (36′ st Favo), Sperotto (6′ st Clemente); Da Silva (14′ st Lupoli); Sansovini (6′ st Urbinati), Cognigni (36′ st Cremona). A disposizione: Valentini, Camilloni, Rossetti, Maurizi, Ciarmela, Grieco, Equizi. All. Flavio Destro

PADOVA 1 (4-3-1-2): Bindi; Salviato (44′ st Lanini), Ravanelli, Cappelleti, Trevisar (36′ st Zambataro); Mandorlini, Pinzi (1′ st. Fabris), Mazzocco (1′ st Sarno); Berlinghieri (36′ st Cisco); Capello, Guidone. A disposizione: Merelli, Contessa, Serena, Candido, Russo, Bellemo, Zivkov. All. Pierpaolo Bisoli

ARBITRO: Manuel Volpi di Arezzo; assistenti Gamal Mokhtar di Lecco, Andrea Bologna di Mantova

RETI: 18′ st Capello, 33′ st Gennari

NOTE: Ammoniti: Gennari, Pinzi, Mazzocco; Comotto, Petrucci, Lanini; angoli 1-7; recupero 2’+5′, spettatori 2.145. In tribuna il designatore della serie C, l’ex arbitro Giannoccaro di Lecce

LA CRONACA

Al 9′ primo corner della gara per il Padova, Cappelletti prova la rovesciata, alta; poco dopo Berlinghieri invece centra lo specchio ma trova Ginestra che blocca a terra. I biancorossi prendono il sopravvento a centrocampo dove Capece e Doninelli sono sistematicamente scavalcati dai lanci lunghi, mentre solo Petrucci riesce a saltare uno a volte due avversari e creare pericoli che però non arrivano in area. Al 31′ una limpida occasione per il Padova con Berlinghieri che risolve una mischia, Comotto salva con una bella scivolata; cinque minuiti dopo ottima chiusura di Saporetti sulla solita azione di attacco del Padova che si propone in area con numerosi uomini creando mischie molto difficili da gestire. La prima vera ripartenza dei gialloblù al 35′ provoca il tiro da lontano di Sansovini che termina sul fondo dopo aver colpito il palo esterno. Al 41′ fuga di Petrucci dalla destra, entra in area, assist per Da Silva la cui conclusione è respinta con un braccio non attaccato al corpo da un padovano in area, l’arbitro fa segno che si può proseguire, forse reputando la distanza ravvicinata, ma se avesse concesso il rigore nessuno, anche tra gli ospiti, si sarebbe scandalizzato. Termina 0-0 un primo tempo duro, giocato ad alto ritmo, in cui nessuna delle due squadre si è risparmiata e ad un certo punto il gioco si è anche un po’ incattivito.

La ripresa si apre con il palo del Padova da corner colpito da Guidoni, tutti accorrono sulla palla che torna in area, si accende una mischia in cui infortuna Sperotto che poco dopo deve uscire, al suo posto Clemente che si piazza allo stesso posto (inusuale per lui), con Urbinati che entra sostituendo Sansovini e va ad infoltire il centrocampo nel nuovo modulo 3-5-2 che non cambia nemmeno con l’ingresso di Lupoli per Da Silva.

La pressione del Padova aumenta, il conto dei corner lo dimostra e Salviati colpisce il palo al 10′. Risponde la Fermana, discesa di Capece, assist per Cognigni che appena entrato in area si fa spazio ma spara alto. Al 18′ arriva il vantaggio del Padova con Sarno che, piazzato vicino al vertice dell’area, riceve un passaggio all’indietro, fa partire un tiro forte e angolato che si infila sul secondo palo con Ginestra che però ci era arrivato con la mano. I gialloblù protestano per la posizione di fuorigioco di Capello che ha deviato la palla in modo determinante, ma l’unico risultato è l’ammonizione a Petrucci, e poi dopo anche a Lanini che si stava scaldando a bordo campo.

Al 23′ l’espulsione per doppia ammonizione a Petrucci per una presunta simulazione su un contrasto in area al termine di una sua ottima azione e dopo aver resistito ad una carica. La Fermana perde il suo uomo più pericoloso mentre il direttore di gara aretino si conferma, dopo vari episodi, l’uomo in più per il Padova. Oggi in tribuna l’arbitro è seguito anche dall’Organo tecnico, essendo presente il designatore della Serie C in persona, l’ex arbitro di A, Giannoccaro di Lecce.

Il primo corner per i canarini alla mezz’ora della ripresa. Nonostante la gara appaia segnata per il gol di svantaggio, l’uomo in meno e l’arbitraggio che sembra voler tutelare la capolista, la squadra canarina lotta in maniera indomita, al 33′ conquista una punizione e dalla battuta da Capece c’è la testa di Gennari che, nonostante non sia il giocatore più alto, riesce a svettare su tutti, prendere perfettamente il tempo e con uno stupendo colpo di testa battere Bindi: 1-1 e lo stadio esplode.

Al 42′ brividi per una parata in due tempi di Ginestra su un calcio piazzato ospite e poco Fabris spara addosso all’estremo gialloblù. Nello scorcio finale dentro Cremona e Lupoli che servono per tenere alta la squadra, c’è spazio per l’ultimo assalto del Padova con un salvataggio sulla linea. Negli ultimi minuti poco professionale battibecco di Bisoli prima con Destro, poi con qualche spettatore nella tribuna alle sue spalle.

Dopo cinque minuti di recupero e il Padova che batte l’ultimo corner, arriva il triplice fischio che decreta la certezza aritmetica della Fermana di non disputare i playout, considerando il prossimo scontro diretto tra Fano e Teramo, mentre il Padova deve ancora attendere, sebbene pochissimo, per la promozione diretta in B.

I gialloblù festeggiano in campo, vengono chiamati due volte dai tifosi sotto curva e tribuna laterale ovest e poi si sentono cori di soddisfazione anche dopo il termine dall’esterno dello stadio. Corretto il tifo e solo pochi sfottò dovuti alla indiretta rivalità tra le due tifoserie, probabilmente per il vecchio legame di amicizia tra fermani e veronesi, questi ultimi rivali dei padovani.

In sala stampa il dg. Conti: “In tutta Italia da alcuni giorni avevano deciso che oggi il Padova doveva vincere a Fermo e conquistare la serie B, invece noi abbiamo venduto cara la pelle, come avevamo annunciato; non mi è piaciuto l’arbitraggio su alcune decisioni. Non è ancora chiuso il discorso playoff perchè domenica prossima andiamo a Renate che ci sta davanti in classifica, proprio negli ultimi posti della griglia spareggi”

Paolo Bartolomei

 

Fotogallery

I festeggiamenti per il pareggio di Gennari


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