di Andrea Braconi
Prima una visita al Teatro dell’Aquila. Poi una sosta alla Sala della Rollina, per una full immersion in uno dei luoghi simbolo del capoluogo di provincia. È stato un pomeriggio di grandi suggestioni quello vissuto dal Fai Delegazione di Fermo, che ha voluto celebrare così il passaggio di consegne tra il capo delegazione Patrizia Marini Cirilli e Rossella Falzetta.
Presenti per l’occasione il vice sindaco Francesco Trasatti, il presidente della Carifermo Amedeo Grilli ed il presidente della Fondazione Alberto Palma, il presidente del Conservatorio “G.B. Pergolesi” Carlo Verducci e l’ex direttore Massimo Mazzoni.
“Siamo qui, in quello che è considerato il salotto cittadino insieme alla piazza – ha spiegato la Marini Cirilli -, per festeggiare questo passaggio e per raccontarvi quello che abbiamo fatto in questi 9 anni”.
Per la parte economica, la capo delegazione uscente ha ribadito come in questo periodo siano stati inviati al Fai centrale più di 192.000 euro. “Abbiamo aperto 29 Comuni, più 3 borghi come Cerreto, Torre di Palme e Capodarco. Abbiamo cominciato a valorizzare e conoscere prima noi questi luoghi, poi coloro che si sono iscritti e che ci hanno seguito. Siamo orgogliosi del lavoro di raccolta firme per la Chiesa di San Filippo, che ha permesso l’avvio di tutto il lavoro di restauro che ha ridato a Fermo uno dei suoi gioielli più belli, chiuso da 40 anni. Abbiamo lasciato in città 3 opere restaurate come la Madonna del Soccorso Chiesa di Sant’Agostino, oggi terremotata, e due tele nella stessa Chiesa di San Filippo. Negli anni abbiamo moltiplicato gli associati, con una gestione oculata da parte di tutti i componenti. Poi il gruppo Fai Giovani, che ha lavorato molto sotto la guida di Lucrezia Angelini che ha appena lasciato l’incarico a Nicola Fenni”.
Numerose le attività sviluppate con le scuole del territorio, sempre pronte a dare un aiuto e a collaborare comprendendo in pieno lo spirito educativo che il Fai ha portato e continua a portare avanti. “Recentemente abbiamo appoggiato l’iniziativa di mantenere il Liceo Classico nella sua sede attuale, perché riteniamo sia un controsenso delocalizzare tutto spopolando il cuore della città”.
“Il Fai ha saputo condurre un lavoro sull’arte e sui beni culturali con grande partecipazione – ha ribadito Trasatti – e continuerà a farlo sempre con la volontà dell’Amministrazione di rimanere al vostro fianco”.
L’assessore ha voluto cogliere l’occasione per elencare gli interventi conclusi e quelli in essere per restituire alla cittadinanza e ai turisti quei contenitori culturali che caratterizzano la storia di Fermo. “Per la prima metà di luglio dovremmo avere la riapertura della Sala del Mappamondo. Successivamente saremo impegnati con il rifacimento del primo piano del Palazzo dei Priori, mentre lavoriamo al potenziamento multimediale delle cisterne romane. C’è poi Fontevecchia, il tassello che va a completare il museo archeologico della città, e la volontà di inserire in un biglietto unico anche il Museo Diocesano in collaborazione con l’Arcidiocesi. Ricordo anche il grande impegno per la valorizzazione di Torre di Palme e poi i nuovi Musei Scientifici, appena inaugurati ed integrati in un percorso a piedi che permette di fruire meglio queste strutture: la riprova è che si è passati da un’incidenza del 2% nei biglietti al 18% in pochissimi giorni”.
Il post terremoto è stata una prova durissima, ha ricordato Trasatti, ma come comunità “abbiamo dimostrato di saperci tirare su le maniche e di essere riusciti a fare molto in un solo anno”. Insomma, tutto procede secondo quella traiettoria di valorizzazione e di apprezzamento di ciò che la città possiede, oltre che di ottimizzazione delle poche risorse oggi disponibili. “Noi rilanciamo sulla bellezza, sui monumenti e sulle nostre opere d’arte. Vogliamo lasciare dei patrimoni strutturali, dei contenitori che restino nel tempo e che soprattutto rimangano aperti”.
Dalla Marini Cirilli è arrivato un ringraziamento anche a Verducci e Mazzoni. “Il Conservatorio è sempre stato vicino al Fai e noi non possiamo che essere orgogliosi di questo”.
Sulla presenza dei 15 medaglioni al valore si è soffermata l’insegnante Sabrina Vallesi, avendo per riferimento il libro di Franco Catini e spiegando come 12 siano dedicati a cantanti lirici, 2 a quelli drammatici ed uno ad un maestro di canto, spaziando anche sul rapporto del tenore Beniamino Gigli con Fermo. “È importante andare a ritrovare sui medaglioni al valore del teatro – ha voluto sottolineare la Vallesi – i personaggi che hanno lasciato una memoria significa per ripercorrerne la storia, per dire questo è ciò che è stato ma noi abbiamo la fortuna di rinnovare proprio quella storia, con spettacoli diversi. E il teatro non è solo il momento della prima o l’esibizione di un cantante, ma lo spettacolo è fatto di tutto ciò che lo genera, dalla composizione alla messa in scena, fino a quando raggiunge l’ultimo degli spettatori”.
Prima della messa in onda di un video sul Podere Case Lovara a Punta Mesco di Levanto, nel Parco delle Cinque Terre, pensato per dimostrare dove va il Fai, la presidente marchigiana Alessandra Stipa ha voluto spiegare ai presenti come dopo aver sentito tante espressioni diverse si sia sentita a casa “perché parliamo lo stesso linguaggio e questo non è sempre semplice”.
È cambiato il Fai nel corso del tempo, pur rimanendo secondo la Stipa “una grossa anima con una testa pensante che dà comunque la sua visione che viene poi recepita ed assorbita dai territori in mille modi diversi, proprio come è diversa l’immagine dell’Italia”.
Paola Giuliani, responsabile rete territoriale Fai Italia, per la prima volta a Fermo, ha affermato con l’obiettivo della fondazione sia quello di “recuperare lo spirito dei luoghi, perché all’interno delle mura che curiamo curiamo l’anima delle persone”. Sui 34 beni aperti al pubblico a livello nazionale, circa 15 sono stati quelli mostrati attraverso l’ausilio di immagini, beni dislocati in diverse zone del Paese, dalla Sardegna alla Lombardia, dalla Puglia alla Campania, tutti recuperati grazie al sostegno di tante persone (circa il 64% del totale dei 31 milioni annui introitati), oltre che di aziende ed istituzioni.
Sulla rete di volontari, la Giuliani ha spiegato come siano 19 le direzioni regionali, 122 le delegazioni, 88 i gruppi Fai, 89 i gruppi Fai Giovani, per 318 presidi territoriali. “Qui a Fermo avete coinvolto un gruppo di giovani esteso e molto partecipativo” ha rimarcato.
A chiudere Rossella Falzetta, nuovo capo delegazione del gruppo fermano. “In questi anni accanto a Patrizia ho capito che la sua tenacia era finalizzata a farci capire che viviamo in un territorio meraviglioso, dove gli eventi si costruiscono da soli. Abbiamo anche un ambiente fantastico e amministrazioni che rispondono in maniera rapida a ciò che noi proponiamo. Facciamo parte di una grande famiglia, in un rapporto di stimolo e di ottimismo. Sarà un’avventura che affronterò con il sorriso sulle labbra, sarà una combinazione tra passato e futuro con il presente il più possibile aperto ai suggerimenti”.
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