Fermo, cosa vedere in tre giorni
Nel cuore delle Marche, ricco di bellezza e di vigore dopo le varie scosse di terremoto avvenute nel territorio, il settore turistico cerca di ripartire dopo mesi di stallo, contando sulle bellezze naturali marchigiane, come l’immensa distesa azzurra che, complici giornate limpide e meravigliose, contrasta con le campagne che fanno capolino al suo orizzonte. Panorami mozzafiato e unici che indicano una delle capitali storiche della Regione, tra le terre di Macerata e di Ascoli. Si tratta di Fermo, la quale si contraddistingue proprio per la rivalità con la città picena, vicina e da sempre eterna nemica giurata. Oltre ad eventi e manifestazioni del fine settimana, ecco cosa fare e cosa vedere durante un soggiorno di due o tre giorni a Fermo. Staccare la spina per un week-end lungo è obbligatorio per rigenerarsi, ma oltre a riposare la mente, ci si può divertire scegliendo di partecipare a una delle tante manifestazioni della riviera dove, grazie al noleggio di arredi luminosi, le notti dell’estate 2018 saranno così illuminate da far dimenticare i momenti tristi vissuti dagli abitanti di queste zone che tanto si stanno adoperando per organizzare eventi. Un lavoro che NoSilence fornisce anche nella capitale con il noleggio arredi luminosi, hostess e tutto quello che serve per l’organizzazione di congressi, convention o eventi in genere.
Porto San Giorgio tra arte e cultura
Si inizia da Porto San Giorgio, importante stazione balneare lungo il litorale, per poi proseguire in direzione Fermo, verso l’entroterra. Lungo il tragitto, tappa obbligatoria per la cena a base di brodetto, il piatto tipico della zona. Si tratta di un brodo di pesci e crostacei, da accompagnare con un vino bianco. Dopo il lauto banchetto, è d’obbligo una passeggiatina sul lungomare prima di pernottare a Fermo. Dopo una bella dormita, il sabato si può visitare Fermo, un paradiso tra la Riviera Adriatica e i Monti Sibillini costeggiato da caratteristici borghi dei dintorni. Fermo è la capitale indiscussa e confine che separa le Valli del Tenna e dell’Ete. La cittadina è posta su un ripido colle, dove si vede in posizione dominante la cattedrale. Città di arte e cultura, pittoresca grazie anche alle strade strette e tortuose da percorrere a piedi per vedere una pavimentazione di impronta romana e medievale, ma che si mescola con dettagli architettonici del Cinquecento, del Seicento e del Settecento, con la presenza di edifici di epoca rinascimentale che si alternano a vedute panoramiche che contribuiscono a creare dei veri quadri viventi tra la città, i monti e il mare. Dopo aver camminato, il pranzo deve essere a base di vincisgrassi, un altro piatto tipico, conditi con fegatini e cacciagione, con un bicchiere di Verdicchio. Il pomeriggio si può continuare a visitare i luoghi simboli di Fermo. Piazza del Popolo è nel cuore della città, con Palazzo dei Priori, residenza dei governatori dei legati pontifici. Da vedere il Loggiato di San Rocco di recente restaurato, il Palazzo degli Studi e dei Priori con la Pinacoteca civica, la quale custodisce opere e dipinti di scuola marchigiana e veneta. Imperdibile una visita alle Cisterne Romane e nella vicina chiesa di San Domenico.
Fermo e dintorni, tra storia e modernità
Domenica ci si può dedicare alla visita dei dintorni di Fermo, ad esempio Montefiore dell’Aso, piccolo centro piceno tra le Valli dell’Aso e del Menocchia, dove sono visibili ancora le mura originali, le porte medievali e le torri difensive. Per fortuna, alcuni borghi sono stati preservati dalle scosse e si possono apprezzare opere architettoniche come la chiesa di San Francesco, la Collegiata di Santa Lucia, la sede della Congregazione dei Filippini e il Polo Museale di San Francesco con bellissime opere pittoriche. Dopo aver apprezzato gli scorci del borgo, il pranzo non può che essere a base di olive all’ascolana con altri fritti con carciofi, cotolette di agnello, zucchine e la crema fritta. Per concludere il week-end, ecco una bella gita al mare a Torre di Palme, una cittadina medievale con vista sull’Adriatico.
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