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Liceo Classico, salta l’assemblea sulla trattativa Stato-Mafia: si accende il dibattito tra studenti, preside e AntimafiaDuemila

FERMO – L'incontro programmato per sabato mattina con la presenza della redazione di AntimafiaDuemila al Teatro dell'Aquila rinviato dopo che il preside Ferracuti ha valutato l'iniziativa non adeguatamente preparata

di Andrea Braconi

Un evento sulle mafie programmato per sabato 12 maggio ma, 48 ore prima,  posticipato al prossimo anno scolastico. Il motivo? Il cambio di “oggetto”, dalla Ndrangheta alla sentenza di primo grado della trattativa tra Stato e Mafia, e soprattutto la non adeguata preparazione degli studenti, come messo nero su bianco in data 10 maggio da Piero Ferracuti, dirigente scolastico del Liceo Classico “Annibal Caro”, nel rispondere ai rappresentanti degli studenti che avevano organizzato l’iniziativa per la mattinata di domani al Teatro dell’Aquila. Quindi, niente assemblea e soprattutto nessun intervento da parte della redazione di AntimafiaDuemila, invitata dagli stessi studenti. Se ne riparlerà, forse, per il prossimo anno scolastico. Una vicenda che ha sollevato un dibattito acceso all’interno della scuola. Da una parte un gruppo di studenti che non giustifica il rinvio, dall’altra la posizione del dirigente scolastico motivata con una lettera di spiegazioni.

 

GLI STUDENTI

“Il preside mi ha scritto – spiega Jamil El Sadi, rappresentante degli studenti – dopo aver letto il vostro articolo pubblicato su Cronache Fermane (LEGGI QUI). Contrariamente a quello che il preside scrive nella sua lettera, noi avevamo già detto che volevamo parlare della trattativa Stato-Mafia, sotto indicazione e consiglio della redazione di AntimafiaDuemila proprio perché collegata anche al tema inizialmente previsto sulla Ndrangheta. Al preside l’ho comunicato il giorno 3, il giorno dopo che il magistrato Giuseppe Lombardo ci ha detto via mail che non sarebbe più potuto venire”.

Al preside Ferracuti come avete dato questa comunicazione?

“Ci siamo scritti dei messaggi, mandandogli lo screenshot del messaggio con il magistrato. Poi ci siamo incontrati il giorno dopo in presidenza. Era presente anche l’altro rappresentante d’istituto, Edoardo Marzialetti.”

E cosa vi ha risposto?

“La sua legittima premura è stata: ‘l’importante è che non si scenda in un giudizio o in un’opinione’. L’ho rassicurato che si sarebbe parlato soltanto dei fatti, senza uscire fuori da quello scritto su carta, vale a dire le sentenze. Non è che la redazione di AntimafiaDuemila viene qui a dare un giudizio personale, ma a raccontare i fatti. Si tratta di giornalisti che parlano della trattativa Stato-Mafia nei minimi dettagli, fino a giungere al processo di primo grado.”

Voi come vi sentite oggi?

“In questo momento ci sentiamo censurati: noi riteniamo opportuno parlare di questa trattativa.”

Resta un dubbio: come avevate preparato l’incontro con il magistrato Lombardo?

“Prima del 20 aprile avevamo fornito dei fascicoli con 4 articoli di AntimafiaDuemila, innanzitutto per far capire chi fosse il magistrato.”

Non poteva essere fatto lo stesso percorso sulla trattativa Stato-Mafia, proprio per non far arrivare gli studenti impreparati come dice il preside?

“Sarebbe bastato chiedercelo prima da parte della scuola, nel momento in cui abbiamo comunicato la nostra idea. E invece nulla. Noi riteniamo che la scuola debba parlare di queste tematiche, non possono esserci tabù o scuse. Con il preside abbiamo sempre parlato di tutti i temi possibili, invece questa volta ha preferito dare credito alle proteste di qualche genitore senza avvisarmi.”

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

“Il 2 maggio – rimarca il preside Ferracuti – il relatore ci ha comunicato che non poteva venire. Ed era già il secondo rinvio. A questo punto si trattava o di non farlo o di cambiare argomento. E i ragazzi hanno scelto di non farlo”.

A noi i ragazzi invece hanno riferito che erano intenzionati a farla spostando l’argomento sulla trattativa Stato-Mafia.

“Comunque ho confermato per iscritto al loro rappresentante che sono disponibile a far trattare quel tema, purché ci sia una previa informativa alla classi e purché ci sia un rappresentate delle istituzioni. Possono farla quando vogliono, purché sia preparata con la dovuta accortezza.”

Quella precedente era stata promossa attraverso del materiale informativo.

“Era previsto l’intervento del magistrato che avrebbe parlato della Ndrangheta. Poi non si è fatta più ed è saltato fuori di punto in bianco l’altro argomento. Va benissimo, ma occorre scegliere con accortezza il relatore.”

Perché ha preteso la presenza anche di un rappresentante delle istituzioni?

“È chiaro che io preferisca un magistrato o un giudice, non semplicemente un’associazione o un giornalista. Mi sembra equo: io sono un rappresentante dello Stato e mi pare ovvio che di fronte ad un argomento del genere ci sia una personalità di spicco.”

A volte però, quando si affrontano questi temi, nelle stesse scuole non c’è sempre la presenza di un rappresentante delle istituzioni.

“È un argomento delicato. I ragazzi non hanno l’interesse che potevano avere le precedenti generazioni su questi argomenti e travisano facilmente È una sentenza recente e si deve far passare un messaggio corretto.”

Quindi da parte sua c’è piena disponibilità a fare questa iniziativa sulla trattativa nel prossimo anno scolastico, previa preparazione degli studenti?

“L’ho messo anche per iscritto, non posso avere il rischio che ci sia un travisamento per incuria nell’organizzazione.”

 

LA REDAZIONE DI ANTIMAFIADUEMILA

Ultimo protagonista di questa vicenda è Lorenzo Baldo, vice direttore di AntimafiaDuemila. “Da noi c’è piena disponibilità a tornare sul tema il prossimo anno scolastico. Quando si parla in una scuola di un tema così importante ben vengano opportunità di questo tipo. È proprio dai giovani che bisogna partire per spiegare questa sentenza, tutti gli anni che ci sono voluti, quello che c’è stato prima. Il fatto che sia stato impedito di andare a parlare è qualcosa che va a colpire i ragazzi. Noi non abbiamo bisogno di imporre la nostra presenza per spiegare la trattativa. L’importante è che i ragazzi abbiano la possibilità di sapere cosa è stata la trattativa Stato-Mafia. Anche fossero veramente digiuni, la mattinata di domani sarebbe servita per avere spunti, poteva essere un punto di partenza.”

 

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