Fermana, il dg
Fabio Massimo Conti
tra il recente passato e
il futuro prossimo

SERIE C - Il direttore generale canarino analizza la stagione appena consegnata agli archivi, prima di allargare la panoramica alla sua intera esperienza in gialloblù. "Nella settimana entrante inizieremo con la pianificazione riguardante il campionato 2018/19 - dichiara - partendo dal punto fermo del mister, che gode di un biennale firmato ad inizio anno"

Fabio Massimo Conti

FERMO – Tempo di bilanci in casa Fermana per il ds canarino Fabio Massimo Conti che, archiviata la regular season, traccia un filo conduttore della sua esperienza con i colori gialloblù: “Nel corso del mio lustro calcistico ho vissuto una stagione, la prima, molto travagliata e difficile. Due anni dopo, l’uscita dai playoff per un soffio e l’anno seguente la vittoria del campionato di Serie D. Quest’anno, invece, abbiamo centrato una salvezza magnifica raggiunta a due giornate dal termine, anche se, a mio parere, l’avevamo in tasca già dopo il successo riportato contro il Gubbio”, ha illustrato Conti.

Salvarsi in C prima della fine del campionato secondo me è un risultato che si può definire grandioso; un aspetto, questo, poco sottolineato in quanto non è stata ancora fatta un’analisi approfondita di quello che è stato questo campionato. Tutti parlano di una Serie C mediocre ma io non sono d’accordo. E’ sotto l’occhio di tutti gli addetti ai lavori che il nostro girone è il più difficile – il focus del dirigente -. Basti pensare che, a due giornate dalla conclusione, escluso il Padova che ha vinto il torneo con merito, tutti gli altri verdetti erano in ballo, secondo posto compreso. Al contrario, negli altri gironi, le sentenze erano già state emesse. Un altro dato statistico che voglio portare come esempio, fra i tanti, è il minor numero di giovani impiegati nel nostro girone che coincide con un minor minutaggio. Ciò sta a significare che le squadre hanno preferito puntare sugli over, ovvero su giocatori che si presume siano più esperti e pronti. Essersi salvati con un mese di anticipo non era assolutamente facile nè scontato. Abbiamo raggiunto un risultato molto importante che ci permette di guardare al futuro con serenità. Tranquillità è un termine che non voglio usare perchè il campionato che segue è sempre più difficile. Il prossimo anno non saremo più una matricola, l’entusiasmo della neopromossa verrà scemando e sarà tutto più complicato per tanti aspetti: calcistico, societario ed organizzativo; ragion per cui bisogna tenere presente quanto fatto e valutare il tutto per iniziare subito dalla prossima settimana a programmare la stagione 2018/19″.

“E’ chiaro che abbiamo già delle certezze non da poco, in primis il mister che ad inizio anno ha sottoscritto un biennale. Avere già un allenatore non è una cosa secondaria, anzi. Ci sono diversi giocatori importanti sotto contratto, altri in scadenza con i quali ci siederemo al momento opportuno, dopo una concertazione con società e tecnico, per definire il progetto calcistico futuro”. Il dg gialloblù parla anche di quelli che sono stati i temi trattati in sede di ultima riunione di Lega a Firenze del 7 maggio. “Ci sono state delle modifiche relative alle composizioni delle rose per l’anno prossimo, una su tutte il numero degli over che resteranno 14 ma dalla stagione successiva ne saranno 12. E’ stato tolto il giocatore fidelizzato ed i giocatori bandiera ne saranno 2. I ’96, al loro ultimo all’ultimo anno da under, potranno essere inseriti in lista fino ad un massimo di 6 mentre per i più piccoli non sono previste restrizioni. Indi per cui, in fase di allestimento di organico, dovremmo valutare anche queste modifiche regolamentari apportate recentemente dalla Lega – riferisce Conti -. Diverse erano le proposte riguardanti il numero degli over additati come motivo di spesa per le società. Per me è un falso problema dal momento che nessuno obbliga i club ad avere quel numero predefinito di over. Ritengo che i problemi di sostenibilità economica delle squadre di Serie C siano altri e vadano ricercati nell’apporto economico dei diritti televisivi ripartiti diversamente dalla Serie A alla C. Le squadre di Terza Serie devono accontentarsi delle briciole a fronte di introiti spaventosi percepiti dai clubs della massima serie. Sembra che per quanto riguarda l’ex legge Melandri qualche fondo in più venga stanziato però è chiaro che la Lega Pro ha bisogno di più fondi dalla Serie A. La Lega sotto la presidenza Gravina ha migliorato di molto l’aspetto della contribuzione alle società e penso che con l’apporto delle categorie superiori si possa fare ancora meglio. Ma ha bisogno di più fondi a disposizione oltre che essere una semplice piattaforma per le sperimentazioni”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti