Omicidio di Silvana Marchionni, l’associazione On the Road: “No ad una comunicazione misogina che colpevolizza le vittime di violenza”

PORTO SANT'ELPIDIO - L'associazione che gestisce il centro antiviolenza Percorsi Donna: "E' importante che i mezzi di comunicazione, nel riportare i fatti di cronaca, evitino di dare un messaggio di colpevolizzazione nei confronti delle vittime"

L’associazione On the Road onlus, che gestisce il centro antiviolenza “Percorsi Donna” di Porto Sant’Elpidio, località dove Giuseppe Valentini ha ucciso a colpi di fucile la moglie Silvana Marchionni nella loro abitazione di Pian di Torre, lancia un appello contro lo stile di comunicazione misogino della stampa che colpevolizza le vittime di violenza e non il loro carnefice.

“In una regione come le Marche dove si stima che solo il 10% delle donne vittime di violenza ha il coraggio di denunciare i maltrattamenti – spiegano dall’associaizone On the Road –   è importante che i mezzi di comunicazione, nel riportare i fatti di cronaca, evitino di dare un messaggio di colpevolizzazione nei confronti delle vittime”.

Meri Marziali, Presidente Commissione Pari Opportunità della Regione Marche sottolienea: “Facciamo appello a tutti i mezzi di comunicazione in virtù della responsabilità collettiva che tutti abbiamo nella costruzione di una cultura paritaria che contrasta la violenza contro le donne. La scelta del linguaggio giornalistico con cui si comunicano i fatti di cronaca non è una semplice questione formale ma, al contrario, riveste un’importanza sostanziale poiché plasma l’opinione pubblica e contribuisce a creare rappresentazioni, a rafforzare o a contrastare stereotipi. La narrazione corretta dei fatti e delle vicende può porsi come un importante strumento di trasformazione culturale e sociale per produrre concretamente quel cambiamento che è sempre più necessario per prevenire e contrastare la violenza contro le donne».

Laura Gaspari, Coordinatrice Centro Antiviolenza Percorsi Donna: “Ancora una volta ci troviamo davanti non solo ad una cattiva informazione, ma anche ad un blaming victim molto grave, in cui è la vittima ad essere colpevolizzata e non il suo carnefice. Chi è chiamato a fare informazione non dovrebbe farsi portavoce di messaggi tanto fuorvianti e dannosi. Proprio perché in Italia ancora troppe poche donne scelgono di denunciare e solo una bassa percentuale si rivolge ai Centri Antiviolenza, gli organi di informazione hanno un ruolo cruciale nel comunicare che la morte non è e non deve essere il destino inevitabile di una vittima colpevole. Al contrario, i media dovrebbero sensibilizzare, informare, farsi portavoce di messaggi positivi, che uscire dalla violenza è possibile e che ci sono gli strumenti per farlo.”

Ricordiamo che tutte le donne vittime di violenza possono trovare sostegno e ascolto in tutti i centri antiviolenza gestiti sul territorio fermano dall’associazione On the Road chiamando il numero verde 800215809. Maggiori info su orari e sedi su: http://www.ontheroadonlus.it/aree-di-intervento/violenza-di-genere/


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