(immagine tratta dal film “Il successore”)
La Casa della Memoria presenta, venerdì 25 maggio alle 21 nell’ex stazione ferroviaria di Servigliano, l’incontro con Vito Alfieri Fontana.
“L’ingegner Vito Alfieri Fontana – racconta il direttore scientifico Paolo Giunta La Spada – eredita dal padre una ricca fabbrica di bombe specializzata in mine anti-uomo, la Tecnovar di Bari. Negli anni settanta la Tecnovar fa affari, cresce, esporta in tutto il mondo. La mina anti-uomo TS50 è il prodotto di punta, basta una leggerissima pressione per farla esplodere. Alla fine degli anni ottanta Vito Alfieri Fontana è assalito da una crisi di coscienza e decide di cambiare mestiere, chiude la fabbrica concordando la dismissione con i sindacati, parte per i Balcani. Diventa uno sminatore. Ma non uno sminatore qualsiasi perché lui le mine anti-uomo le conosce a memoria, le ha studiate tutte per anni e anni. E ora ce le racconta e racconta come sta sminando ogni regione del mondo. Il suo racconto non è solo l’avventura incredibile di un uomo, della sua famiglia e della sua fabbrica, ma anche la storia delle guerre viste attraverso i campi minati, cioè attraverso le logiche di chi vuole uccidere, annientare, impedire, insomma tutta la follia della guerra in un solo racconto: da Trebevic a Mostar, a Sarajevo fino ai prossimi appuntamenti in Libia e in Siria”.
Alfieri Fontana ha preso parte al documentario “Il successore”, incentrato sulla sua storia e diretto da Mattia Epifani.
Il 29 maggio, invece, questa volta a Monte San Pietrangeli, ci sarà l’incontro su Aldo Capitini con la partecipazione di Giuseppe Moscati del Centro Studi Aldo Capitini. L’appuntamento è per le ore 21 nella Sala Teatro Comunale.
“Cinquant’anni fa, il 19 ottobre 1968, moriva a Perugia a 69 anni, Aldo Capitini – spiega Giunta La Spada -. Poeta, scrittore, filosofo, pedagogista, instancabile sperimentatore e teorico di una “nuova socialità” ispirata ai valori del liberalsocialismo, sostenitore della “nonviolenza”, fautore della “compresenza” delle tante dimensioni della realtà nell’esistenza di ogni persona, assertore del “potere di tutti” e della “democrazia diretta”, Capitini ci ha lasciato un patrimonio di significativa attualità. Oggi, in un’epoca minacciata da un’acuta e drammatica perdita di memoria storica, Aldo Capitini può costituire un esempio di profonda libertà intellettuale e sterminata cultura, di grande coraggio, di infinito amore e impegno per la democrazia e per la pace”.
Oltre al direttore scientifico della Casa della Memoria, interverranno Mario Busti, presidente Università per la Pace delle Marche, e Giuseppe Moscati, presidente Fondazione Centro Studi “Aldo Capitini” di Perugia. L’iniziativa è parte della manifestazione regionale “Se vuoi la pace prepara la pace”, promossa dall’Università per la Pace delle Marche con cui la Casa della Memoria collabora.
Inoltre, sta andando in porto l’edizione 2018 della Borsa di studio Lina Cinque Verducci, riservata agli studenti di Servigliano e dedicata all’indimenticabile professoressa che, insieme a Filippo Ieranò e tanti altri, diede straordinario impulso ai primi studi sul campo di prigionia di Servigliano.
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