“Giù le mani dalle nostre figlie”:
commedia dalle promesse grossolane che si trasforma in speciale e divertente

Per gli appassionati di cinema, la recensione di Eraldo Di Stefano

All’uscita del cinema ero sorridente. Sono entrato senza pretese, però l’esordio alla regia di Kay Cannon, dopo essere stata sceneggiatrice della trilogia di Pitch Perfect prometteva bene.

E tanto è stato: il film risulta divertente e leggero, anche se consapevole e ben dosato, tra esilarante e dolce.

Il film è ambientato in Waukegan, Illinois, e dintorni. Lisa (Leslie Mann), Hunter (Ike Barinholtz) e Mitchell (John Cena), sono genitori e amici delle loro figlie, interpretate da Kathryn Newton, Geraldine Viswanathan e Gideon Adlon.

Sta per arrivare il ballo di fine anno e un giorno a pranzo, le ragazze fanno un patto: perderanno la verginità durante la notte del ballo. Questo loro piano però viene scoperto dai genitori: Lisa, madre single e iperprotettiva entra nel panico totale, Mitchell si agita quasi quanto Lisa, mentre Hunter, party-boy che fino a quando era sposato non si sentiva molto uomo di famiglia, la prende diversamente.

Dapprima questi cerca di far desistere gli altri genitori ma poi si unisce a loro. E da qui il film diventa un “dispositivo di tracciamento”. I genitori infatti seguono le ragazze dai loro appuntamenti, al ballo, fino al dopo-party in hotel.

Alcune gag sono vecchie e già note (Lisa si nasconde sotto il letto dove sua figlia sta per farlo), mentre altre reindirizzano il film verso un sapore più fresco e incisivo.

In apparenza il film dà l’impressione di essere un Porky  un po’ aggiornato, in realtà si rivela inaspettatamente molto intelligente e focalizzato sulle angosce dei genitori di mezza età riguardo il ballo notturno delle figlie, che cercano di controllare tramite internet.

Il film dà anche di più di quello che promette, è divertente e soprattutto non banale.

di Eraldo Di Stefano

 


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