CasaPound: “Le istituzioni intervengano
per porre fine al degrado
nel quartiere Carcera di Rione Murato”

FERMO - Il portavoce della tartaruga frecciata di Fermo, Michele Sgariglia: "Laddove ciò non avverrà, torneremo ad intervenire sulla vicenda al fianco dei residenti per farci portavoce delle loro legittime proteste, finora disattese dalle istituzioni"

Da sin. Michele Sgariglia e Francesco Pacini

“A seguito di diverse segnalazioni ricevute dai residenti della zona Carcera-Rione Murato, i militanti di CasaPound Fermo si sono recati nelle adiacenze della ex Cops dove da tempo si verifica una situazione di disagio. La criticità, che con il passare del tempo sta preoccupando sempre più la cittadinanza, riguarda la presenza di una decina di migranti che vivono letteralmente per strada, accanto al campo di atletica; nonostante questa situazione sia stata più volte segnalata dai cittadini, ad oggi nessuna istituzione ha preso provvedimenti efficaci”. E’ la richiesta che CasaPound rivolge alle istituzioni. 

“Una situazione inaccettabile a cui è necessario porre rimedio immediatamente – afferma nella nota Michele Sgariglia, portavoce di CasaPound Fermo e candidato al Senato nelle passate elezioni del 4 marzo – Dopo aver compiuto un sopralluogo nella giornata di ieri, la scena che ci siamo trovati è apparsa drammatica: stesi per terra sopra dei cartoni,  presente circa una decina di ragazzi extracomunitari da troppo tempo abbandonati a loro stessi”.

“Abbiamo avuto un colloquio con questi ragazzi in condizioni di palese disagio – prosegue Sgariglia – e ci hanno detto di provenire dal Pakistan. Una situazione che ha effetti tangibili anche sulla qualità di vita dei cittadini del quartiere”.

“Per quanto riguarda il cibo, si rivolgono al Ponte o vivono di elemosina davanti agli esercizi commerciali della zona – continua il portavoce di CasaPound Fermo – vivendo di fatto in una situazione igienico-sanitaria raccapricciante, senza alcuna assistenza medica e usano le vie della zona come bagno pubblico. Una situazione di disagio che inevitabilmente ha riflessi tangibili sull’intera zona”.

“A tal proposito, vista la situazione ai limiti della sopravvivenza, abbiamo domandato loro se fossero a conoscenza delle varie strutture dedicate all’accoglienza presenti sul territorio fermano, come lo Sprar o la comunità gestita da don Vinicio Albanesi – aggiunge Sgariglia – ma la risposta è stata negativa. A questo punto è lecito domandarci, laddove gli immigrati non sono come in questo caso un business per le cooperative e lo Stato, dove sia lo spirito di carità e benevolenza tanto sbandierato in certi ambienti”.

“E’ chiaro che se non si prenderanno dei provvedimenti repentini ed efficaci il già complicato problema di convivenza tra i residenti e questi ragazzi può solo peggiorare – conclude nella nota il portavoce fermano del movimento della tartaruga frecciata – Con questo intervento, CasaPound Fermo vuole sollecitare l’attenzione delle istituzioni riguardo la situazione e chiede una soluzione nel più breve tempo possibile. Laddove ciò non avverrà, torneremo ad intervenire sulla vicenda al fianco dei residenti per farci portavoce delle loro legittime proteste, finora disattese dalle istituzioni“.


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