Al contrario di quanto si possa pensare di un film che parla di “eventi passati” e che, di fatto, è un episodio che rientra in un più ampio universo, “Solo” merita lo status di puntata completa: questa avventura incredibilmente divertente e turbolenta sembra fatta apposta per Ron Howard, che la dirige egregiamente.
La pellicola fa parte della serie Star Wars Anthology, serie di spin-off annunciati nel 2013 dalla Disney, che riguardano ognuno un personaggio specifico, con l’idea di far uscire un film di Star Wars all’anno. La prima pellicola di questa saga è stata Rogue One (2016), incentrata su un gruppo di spie ribelli in missione per rubare i pani della Morte Nera.
La sceneggiatura in tutto ciò, gioca un ruolo fondamentale: Jonathan e Lawrence Kasdan si destreggiano tra il cast dinamico del film e lo spirito degli episodi IV-VI riuscendo a rendere il tutto perfettamente in linea con l’universo di Star Wars.
Gli eventi narrati raccontano le vicende dai 18 ai 24 anni di Han Solo, finora sempre interpretato da Harrison Ford e per la prima volta, in questo film, da Alden Ehrenreich, che stupisce il pubblico riuscendo ad entrare davvero nel personaggio: è esattamente come ci si poteva immaginare che fosse Han Solo da giovane.
Solo è sempre accompagnato dal suo amico, lo wookiee Chewbecca, e dalla sua navicella, il Millennium Falcon.
Il giovane Han è un sergente indipendente, specializzato in piccoli furti e contrabbando, e si trova costantemente nei guai. Veloce, intelligente e spericolato, potrebbe diventare un giorno un grande pilota, se riesce a non farsi uccidere prima.
Tre anni dopo essere sfuggito all’arresto sul suo pianeta natale, Han sta ancora cercando il modo di accumulare i fondi per comprare la sua nave, tornare e salvare la sua Qi’ra (Emilia Clarke, Il Trono di Spade), fidanzata e partner di avventura.
Il primo incontro di Solo con Chewbecca (Joonas Suotamo) inizia con il wookiee che quasi lo uccide e da lì progredisce rapidamente l’alleanza tra i due, fino a divenire un’indissolubile amicizia.
Da questo momento in poi la storia si intreccia in modo avvincente tenendo incollati allo schermo tutti gli spettatori.
Il vero tesoro di questo film però è dato da tutti quei momenti pre-iconici, ponti di lancio per belle amicizie e conflitti futuri, che ritroveremo (abbiamo già ritrovato in realtà) nei film che nella linea temporale dell’universo Star Wars sono successivi a questo. In tal senso questa è una delle pellicole più “leggere” della saga perché sappiamo che sia Han Solo che Chewbecca sopravviveranno alle varie avventure poiché dovranno ancora combattere insieme in futuro.
Anche se non ci fossero tutti quei grandi film di Star Wars del passato (ovvero il futuro di questi personaggi), il film su Han Solo sarebbe comunque interessante e gradevole pure se preso singolarmente.
di Eraldo Di Stefano
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