Un tesoro di arte e di fede sconosciuto a molti fermani che presto, grazie all’intervento dell’Arcidiocesi con il contributo dei fondi dell’ 8xmille, potrà essere riqualificato. La chiesa degli Angeli Custodi, situata in via Cesare Battisti, rappresenta uno dei capolavori Giambattista Carducci.
Nata in un’area dove sorgeva una chiesa demolita sotto il governo napoleonico, l’edificio sacro è un modello architettonico quanto mai prestigioso con la sua cupola inserita all’interno della struttura. Un edificio realizzato interamente in muratura con coperture in legno e pianelle, distribuito su due livelli, uno in seminterrato e l’altro fuori. A seguire il progetto di recupero è la ditta Ediltecnica e l’intervento dell’ architetto Stefania Paris e dell’ingegner Francesco Maria Sebastiani
LE CONDIZIONI DI DEGRADO
Allo stato attuale l’immobile presenta il crollo di porzioni importanti di solai di copertura nella parte est, il dilavamento degli intonaci interni e il rigonfiato dei rinfianchi di alcune volte del solaio del piano terra. Altro danno considerevole va evidenziato in corrispondenza della chiave di volta di tutti gli archi dell’aula centrale, evidenziando una vulnerabilità degli archi nel contrastare la spinta laterale dovuta ai carichi verticali della copertura; tale dinamica, con molta probabilità, risulta essere stata accentuata all’azione sismica che per sua natura amplifica le azioni orizzontali.
GLI INTERVENTI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLE SOTTOFONDAZIONI DEL PIANOSEMINTERRATO
In corrispondenza del piano seminterrato è prevista un’opera di sottofondazione costituita da cordoli e tasche in calcestruzzo, dovutamente armati, con la funzione di aumentare la superficie di appoggio degli elementi murari portanti della Chiesa, garantendone cosi una maggiore stabilità; nello stesso intervento, al di sotto della soletta in c.a. che raccorda i cordoli perimetrali, è previsto un sistema di areazione realizzato a mezzo di igloò alti 20 centimetri e di tubazioni in pvc collegati con l’esterno dello stabile ad altezze differenti, per creare i moti convettivi che innescano l’areazione.
IL RINFORZO DELLE VOLTE A BOTTE E A CROCIERA AL PIANO TERRA
Il quadro fessurativo in corrispondenza dell’intradosso delle volte del piano terra, costituito da lesioni che attraversano sia la malta che il mattone che da scivolamenti dei mattoni stessi, sia per le volte a botte che per quelle a crociera, facendo ipotizzare una dinamica di dissesto dovuto ad una mancanza di contrastoalle azioni orizzontali conseguenti al carico verticale del piano primo. Obiettivo dell’intervento è quello di provvedere ad un immediato lavo o di o solida e to e rinforzo delle volte in mattoni pieni con l’utilizzo di materiali compositi a base di basalto, i quali, oltre a preservare le strutture rinforzate, ne innalzando la capacità deformativa, con un modestissimo incremento di peso e senza modificare le rigidezze; sostanzialmente con tale consolidamento, si affidano alle fibre di basalto, le sollecitazioni di trazione che un elemento in muratura non può sopportare per sua natura, creando una sorta di struttura mista , molto duttile; le fibre di basalto (elemento resistente), insieme ad una malta a base di calce idraulica ed eco-pozzolana ad elevata duttilità, costituiscono un composito che va applicato su un supporto adeguatamente risarcito nelle connessure e ben stuccato, oltre che privo di elementi incoerenti e meccanicamente deboli, assicurato al laterizio per mezzo di barre sempre in fibre di basalto. I rinfianchi delle volte previsti nell’intervento sono in conglomerato alleggerito in argilla espansa dal peso specifico di 800 kg/mc. Di seguito rappresentate tutte le lavorazioni da eseguirsi al fine di creare il composito di consolidamento sia delle volte a botte che per quelle a crociera, oltre che un particolare costruttivo con evidenziati tutti i materiali adottati.
LA CERCHIATURA DEL TAMBURO PER IL CONSOLIDAMENTO DEGLI ARCHI DELL’ AULA CENTRALE NELLA COPERTURA
Al fine di contrastare la spinta orizzontale gravante sugli archi perimetrali all’aula centrale della chiesa, dovuta ai carichi verticali della copertura, si adotta una cerchiatura con fibre di carbonio applicate all’esterno, previa preparazione del supporto a mezzo di malta fibrorinforzata, assicurata al laterizio con delle barre della stessa fibra; a finire, la fascia in carbonio viene trattata con intonaco di cocciopesto, per mitigare l’intervento di consolidamento. Di seguito la rappresentazione della cerchiatura prevista, con individuazione della quota di installazione.
RIPRISTINO SOLAI DI COPERTURA E DI INTERPIANO
Previsto il ripristino dei solai di copertura dei corpi di fabbrica adiacenti al presbiterio, a mezzo di solai in legno e pianelle, previo alloggiamento di cordolo in acciaio di sezione UPN240, ancorato alla sommità della muratura grazie ad ancoraggi metallici in perfori saturati con malta, come di seguito rappresentato.
Sempre nelle stesse porzioni della Chiesa, verranno demoliti i solai di interpiano esistenti e sostituiti con solai misti acciaio-calcestruzzo, dovutamente ancorati al perimetro con barre in acciaio inox, al fine di incrementare la capacità portante del solaio oltre che a eseguire un effetto cerchiatura per le murature stesse. Di seguito un particolari costruttivo di tali solai misti.
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