Politiche giovanili e centri di aggregazione, dopo Felicioni Marcotulli apre ai programmi di Casapound e 5 Stelle

PORTO SANT'ELPIDIO - ""Personalmente non ho paura di prendere degli impegni chiari, l'amministrazione che ho in mente è aperta, plurale, dialogante con tutti, ma porterà il mio nome e sarò io a rispondere di progetti, risultati ed errori"

 

“Mancano appena 6 giorni al voto ed è ormai chiaro che quello di domenica 24 giugno non sarà un semplice ballottaggio, ma sarà un autentico referendum per Porto Sant’Elpidio”. Il candidato alla carica di sindaco di Porto Sant’Elpidio Giorgio Marcotulli, a meno diuna settimana dalla sfida del ballottaggio, lancia un nuovo appello agli elettori, anche dopo l’apparentamento ufficiale con il civico Felicioni.

“Da un lato c’è tutto ciò che già conosciamo – scrive Marcotulli – I soliti volti, il solito sistema di potere, la solita politica del “fare tanto per fare” e dell'”accontentiamoci, meglio di niente”. Il solito amministrare la città come trampolino in vista di ambiziose carriere politiche. Dall’altro c’è una speranza concreta di cambiamento. E’ una parola vuota, penserà qualcuno , tutti la usano ed abusano al giorno d’oggi. E’ vero. Sta a noi riempirla di contenuti, di persone affidabili, di metodi diversi, di programmi seri e realizzabili”.

Marcotulli che spiega: “Il centrodestra ha proposto la sua idea di città, ha fissato obiettivi a breve e a lungo termine, ha toccato tutti gli aspetti che interessano la nostra comunità. Un progetto che si è arricchito delle proposte e delle soluzioni elaborate dal Laboratorio civico di Alessandro Felicioni, con il quale c’è una piena convergenza. Un programma aperto, l’ho detto già più volte, al contributo di altre forze politiche che non partecipano con i propri esponenti e simboli al ballottaggio, ma debbono essere protagonisti delle istituzioni e del futuro di Porto Sant’Elpidio. Quando leggo di partecipazione, di smart city, di centralità delle politiche del lavoro, di europrogettazione nel programma dei 5 stelle, o di maggiore supporto al commercio, potenziamento dei centri di aggregazione e più attenzione alle politiche giovanili in quello di Casapound, capisco che parliamo la stessa lingua”.

Candidato che aggiunge: “Personalmente non ho paura di prendere degli impegni chiari, l’amministrazione che ho in mente è aperta, plurale, dialogante con tutti, ma porterà il mio nome e sarò io a rispondere di progetti, risultati ed errori. Io a dovermene assumere la piena responsabilità. Questo significa che non mi ritroverete candidato sindaco, tra 5 anni, se non sarò stato in grado di debellare il problema della prostituzione dalle nostre strade. Non mi ritroverete se il livello di sicurezza della nostra città non sarà tornato a livelli tali da garantire ad imprese e famiglie di vivere serenamente la propria casa, attività e gli spazi pubblici. Non mi ritroverete a dire “ho fatto il possibile”, se avrò lasciato sul tappeto gli stessi problemi di oggi, se non addirittura peggiorati. Domenica non si vota per confermare un padrone della città o per sceglierne uno nuovo. La maggioranza della città ci ha già detto che il modo in cui è stata amministrata non l’ha soddisfatta e che vuole cambiare. Ora deve solo avere il coraggio di farlo davvero”.


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