Camera di Commercio unica, il segretario Cisl Donati: “Errore politico madornale, speriamo si pensi anche al personale”

FERMO - Giuseppe Donati: "Un errore politico madornale quello della Camera Unica Regionale, soprattutto per la realtà fermana, che con le sue migliaia di aziende, rappresenta il polmone produttivo delle Marche in determinati e specifici ambiti"

Giuseppe Donati

“A guardarle da fuori, le vicende che interessano le sorti della Camera di Commercio di Fermo, sembrano sempre più intricate e per certi versi, inquietanti. Non è certo segreta la posizione che la CISL FP Marche dell’Area Sindacale di Fermo ha da sempre nei confronti dell’istituzione della Camera Unica Regionale. Per quanto ci riguarda l’ennesima centralizzazione che stavolta riguarderà le Camere di Commercio, rappresenterà una nuova sconfitta di un territorio, quello fermano, che da troppo tempo soffre di carenza di autorevolezza dei propri ( in verità, pochissimi) rappresentanti politici ed istituzionali di rilievo”. Il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati interviene sul tema della centralizzazione della Camera di Commercio in un unico ente regionale e solleva l’attenzione sul futuro del personale.

“Un’operazione, quella dell’accorpamento delle Camere di Commercio – spiega Donati –  fatta sullo ‘stile province’ quindi molto penalizzante per gli associati e per i dipendenti, messa in atto dal passato Governo, forzata dall’ex Ministro Calenda ed avvallata fortemente dalla giunta regionale Marche , che da sempre ha tenuto in poco conto le ragioni e le esigenze del fermano e delle sue tantissime attività produttive. Al contrario, ha favorito gli interessi del nord della Regione e dei suoi bacini elettorali privilegiati. Basti prendere per esempio lo svuotamento progressivo che si sta operando sulla sanità del fermano, al quale tutti o quasi stanno assistendo senza fiatare. Un errore politico madornale quello della Camera Unica Regionale, soprattutto per la realtà fermana, che con le sue migliaia di aziende, rappresenta il polmone produttivo delle Marche in determinati e specifici ambiti. Quello che interessa ed allarma principalmente il nostro Sindacato però, è che in nome di un’unificazione regionale che forse avverrà entro l’anno, sono state messe in stand bay tante problematiche sul personale che invece, dovevano essere già state affrontate e risolte. Prime tra tutte, la liquidazione del salario di produttività, fermo da qualche anno a causa di interventi della Coorte dei Conti e la stabilizzazione dei precari”.

Donai che spiega: “Decisi gli assetti e le poltrone all’interno della istituenda Camera Unica, rimangono aperte le partite che riguardano il futuro del personale dipendente e quello delle società di servizi. I carichi di lavoro ormai insopportabili del personale operante nella Camera di Commercio di Fermo devono essere messi al centro dell’analisi del Commissario, alla luce che Fermo è l’unica Camera delle Marche ad avere meno personale di quanto dovuto. Sono 14 i dipendenti a fronte di 16 posti in dotazione organica. Va data urgentemente risposta a quei dipendenti da anni sono in servizio precario ma in possesso dei requisiti per la stabilizzazione secondo la Legge Madia. Altra questione aperta è il futuro del personale assunto da società esterne collegate alla Camera di Commercio che comunque svolge per essa attività operative indispensabili per il buon funzionamento dell’Ente. Questo personale dovrebbe trovare una giusta collocazione all’interno della struttura organizzativa della Camera unica con contratti di dipendenza. In verità, per poter aprire un vero confronto tra le parti sul futuro del personale dipendente dell’attuale Camera di Commercio di Fermo,bisognerebbe riuscire a dibattere sulla vera struttura organizzativa della Camera Unica e sui diversi servizi da garantire nei territori provinciali. Il semplice ” chi fa cosa” da cui poi deriverà la decisione di quali e quante professionalità necessiterà il nuovo Ente Unico delle Marche. Dopo la forzatura del Calenda Bis doveva essere emanato entro 30 giorni  un decreto sulle funzioni da garantire sui territori precedentemente sedi di Camera di Commercio provinciale. Qualcuno ha visto questo decreto? Quindi cosa dovrà essere garantito sui territori ? Questo è il vero quesito da sciogliere per avviare con urgenza un tavolo regionale incentrato non più sulla spartizione delle poltrone ma sulla garanzia dei posti di lavoro e sulla valorizzazione di competenze e professionalità acquisite in anni di lavoro anche precario. Va salvaguardata la parte economica variabile non creando disparità di trattamento stipendiale. Per ottenere tutto ciò andrebbe svolto un grande lavoro tecnico di unificazione dei fondi contrattuali o meglio di omogenizzazione degli stessi.Questo tipo di lavoro lo possono fare solo i tecnici. Per ora, su questi temi, si naviga tra nebbie fitte e senza bussola”.

Donati conclude: “La CISL FP Marche vuole essere protagonista della fase di costruzione della Camera Unica. Al nostro Sindacato poco importa, a differenza di altri, andare a braccetto con rappresentanti di natura politica della Camera di Commercio di Fermo che di certo, fino ad oggi, sono stati capaci solo di bloccare il pagamento della produttività per tre annualità.Quando la CISL FP vorrà incontrare il personale, non lo farà certo sponsorizzata dal Presidente ma faccia a faccia con i lavoratori e solo con loro. E’ una questione di stile, frutto della storia della CISL e della sua riconosciuta autonomia. Il prossimo passo della CISL FP Marche sarà quello di chiedere un incontro con il Commissario che sta gestendo la creazione della Camera Unica”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti