di Andrea Braconi
Finalmente è giovedì, recita il depliant della 36a edizione della Mostra Mercato dell’Antiquariato e dell’Artigianato di Fermo, che si aprirà ufficialmente il 5 luglio. Una manifestazione che è diventata parte integrante della storia della città, facendosi conoscere, nel territorio e in tutta Italia, come il Mercatino del Giovedì. Saranno oltre 200 gli espositori che, tutti i giovedì di luglio e agosto dalle ore 17 alle 24, invaderanno il centro storico cittadino.
Il sindaco Paolo Calcinaro, oltre a ringraziare gli organizzatori per il grande impegno, ha rimarcato il lavoro fatto dall’Amministrazione comunale per il rifacimento di Piazzale Azzolino, uno dei luoghi simbolo della manifestazione.
“Il Mercatino è parte della nostra infanzia, per quello che ha rappresentato e rappresenta – ha commentato il vice sindaco Francesco Trasatti -. È come se fossero notti bianche consecutive, con la città che vive e si riempie. Ma anche per le iniziative collaterali che sono cresciute in questi anni, la Biblioteca con vista e le presentazioni editoriali, oltre alle degustazioni al Conservatorio. È veramente una città che si presenta e si apre nella sua bellezza e nel suo fascino. Questa è una magia resa non solo dall’impegno del comitato promotore, ma anche da un grande lavoro di squadra che di fatto trova nel giovedì il suo lievito, un giorno nel quale dare tutti quel quid in più”.
Da Trasatti è arrivata anche la notizia che dal 5 luglio alla mostra del Quattrocento si aggiungeranno altre 4 opere, di cui una da Urbino, una da Falerone e due da San Ginesio.
Daniela Del Bigio, presidente del comitato, ha sottolineato come di mercatini ce ne siano ovunque, ma quello che contraddistingue Fermo è principalmente l’attaccamento di tutti alla manifestazione. “Gli espositori non si considerano mai dei numeri, ma persone che vengono accolte ed abbracciate, amici che d’estate ritornano. C’è anche tutta una serie di iniziative che nascono spontaneamente, per cui ci troviamo spettacoli di burattini, concertini, one man show spontanei e tanto altro ancora, come il madonnaro. Giovedì, quindi, iniziamo con la sicurezza che ci dà la tradizione
Pur impegnata nella sistemazione dei libri nella Sala del Mappamondo, la direttrice della Biblioteca Maria Chiara Leonori non è voluta mancare alla presentazione. “Oltre alla Biblioteca con vista – ha spiegato – proponiamo una formula libera come le presentazioni editoriali. La mostra che quest’anno proponiamo l’abbiamo intitolata ‘C’era una volta il mai più’, un’uscita di numeri unici di riviste a partire dal 1800 in avanti”.
A Carlo Verducci, presidente del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo, il compito di spiegare come per il terzo anno consecutivo lo stesso Conservatorio collabori con il Mercatino, mettendo in evidenza alcune tra le performance migliori dell’anno accademico. “L’iniziativa era partita nel 2016 nella Chiesa del Carmine e lo scorso anno al Chiostro dei Carmelitani. Da una parte c’è la volontà di dare un piccolo contributo alla manifestazione, dall’altra la scelta di intervenire su una realtà significativa sia dal punto di vista urbanistico che storico: sia la Chiesa che il Chiostro, infatti, sono legati entrambi ad un momento importante della storia di Fermo, quello della ripopolazione della città, un fenomeno di immigrazione che ha segnato una svolta. Aggiugno che da quest’anno l’iniziativa si svolge in collaborazione con la condotta Slow Food del Fermano, che prepareranno delle degustazioni”.
A chiudere Bibi Iacopini, direttore e figura storica della manifestazione. “La magia di cui parlava Trasatti è quella che ancora provo, da 36 anni. Anche quest’anno sono 9 gli appuntamenti, nei giovedì di luglio ed agosto. Gli espositori sono 202, di cui 65 del settore antiquariato e collezionismo, oltre a 124 del settore artigianale, di cui 24 nuovi. Tra questi ci saranno anche gli artigiani del palato, con diversi prodotti tipici. Sempre riguardo agli espositori copriamo 5 province, con circa 50 provenienti dal Fermano. Ospiteremo anche il mercatino etnico e, come da tradizione, il mercatino dei bambini, che movimenta circa 100 famiglie e riempie di colori la passeggiata della Strada Nuova. Sarà aperto il Cortile di Palazzo Azzolino e quest’anno anche il Palazzo Erioni Falconi. Si integra bene la mostra alle Piccole Cisterne fatta da un collezionista, Enzo Ercoli, che prenderà il 4 luglio, dedicata agli antichi strumenti di scrittura ad inchiostro. Altra notizia: dopo il 19 luglio sempre dentro al Conservatorio i ragazzi del Tangram faranno un’iniziativa con musica e piccole degustazioni multietniche. Questo contenitore del Mercatino permette l’apertura serale straordinaria dell’Oratorio di Santa Monica, in Piazzetta. Quest’anno, inoltre, dopo tanti anni abbiamo un giovane fabbro che farà vedere la lavorazione del ferro a caldo. Un altro creativo realizzerà dei flauti e degli strumenti, utilizzando delle canne di bambù di ogni misura. La Steat, infine, garantirà il servizio navetta dai maxi parcheggi, oltre alla linea dai campeggi di Marina Palmense, sempre piena in questi anni”.
“Quello che riusciamo a portare a Fermo è una cosa unica” ha concluso Iacopini, sottolineando anche l’impatto economico che il Mercatino ha sulle attività commerciali del centro storico.
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