“Ero convinto di trovare persone ragionevoli, pronte a mettere al primo posto i bisogni dell’utenza. Un plauso alla Croce azzurra”. Il sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi si congratula con la pubblica assistenza cittadina, che attraverso il presidente Robin Basso ha fatto sapere di non voler partecipare alla protesta indetta dall’Anpas, intenzionata lunedì prossimo a consegnare nei vari comuni le chiavi dei mezzi di soccorso ai sindaci, per protestare contro Asur e regione Marche.
“La scelta del presidente Basso e dei suoi militi fa onore all’associazione – sottolinea Terrenzi – Mi fa piacere che ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda, convinti che i problemi si possano risolvere solo col confronto, ma mai, in nessun caso, andando a pesare su un servizio essenziale di cui farebbero le spese le persone più deboli. Non dimentichiamo poi quanto accaduto negli ultimi anni alla Croce azzurra, un gruppo che ha attraversato gravi problemi logistici ed economici, risolti con l’aiuto di tutti. I cittadini e gli imprenditori che hanno offerto un grande o piccolo contributo alla pubblica assistenza, a partire dalla famiglia Della Valle, che effettuò un’offerta eccezionale per consentire l’allestimento della nuova sede, hanno riconosciuto l’impegno e l’importanza dei militi e del loro servizio sempre professionale ed attento. Non sarebbe stato opportuno ricambiare quella fiducia con un’interruzione dell’attività, per quanto supportata da serie ragioni”.
Perplesso, Terrenzi, sulle modalità della protesta annunciata dall’Anpas, che ha precisato in una nota inviata a tutte le pubbliche assistenze di non voler bloccare i trasporti sanitari, ma di affidare i mezzi, e quindi la gestione del servizio, direttamente ai sindaci. Agli amministratori locali si chiede di farsi latori con le istituzioni superiori delle criticità evidenziate dalle Croci, e di organizzarsi per prendere in carico i trasporti e le emergenze. L’Anpas suggerisce ai sindaci di relazionarsi alle centrali operative del 118, di attivare i Coc, centri operativi comunali, e di dare incarico poi alle associazioni locali di pubblica assistenza di effettuare le attività necessarie. “Non mi sembra una soluzione sensata – commenta il primo cittadino elpidiense – A Sant’Elpidio a Mare siamo ormai ben collaudati con le situazioni di somma urgenza e il Coc lo abbiamo aperto in diverse occasioni, dall’alluvione, al terremoto, alla neve, dimostrando sempre un’organizzazione invidiabile. Ma direi che procedure del genere vadano attivate in casi di grave criticità, come una calamità naturale. Non mi sembra sia questo il caso. C’è un problema relativo ai rimborsi che va risolto nelle sedi opportune, col dialogo e mettendoci pazienza da ambo le parti. Le emergenze sono altra cosa”.
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