“Da alcuni mesi è sceso il silenzio sul futuro dell’unità operativa di medicina generale. Trasferita a Fermo fin dal 25 agosto 2016, sembra non debba più rientrare ad Amandola nonostante la pressante propaganda mediatica promossa dal reggente l’amministrazione comunale”. Il Comitato Difendiamo l’Ospedale di Amandola chiede chiarezza in merito al futuro dell’Unità Operativa di Medicina Generale.
“Nel mese di luglio 2017 – spiega il Comitato – la direzione dell’area vasta fermana aveva assicurato il ritorno del reparto entro la primavera del 218 cioè al termine dei lavori di sistemazione del corpo di fabbrica B. La stessa Giunta Regionale, nel rispondere ad una interrogazione della formazione politica 5 Stelle, specificava che l’ASUR stava provvedendo per la messa in sicurezza e conservazione dei corpi BC-D dell’ospedale di Amandola con l’esecuzione di lavori per circa tre milioni di euro. Un successivo e approfondito sopralluogo al nosocomio aveva convinto tecnici e amministratori che l’unità operativa di medicina, unitamente a 20 posti di RSA, avrebbe trovato migliore collocazione nel corpo di fabbrica già destinato ed utilizzato per la residenza sanitaria assistenziale. Soluzione convincente che però poi, per motivi ancora incomprensibili, sembra non possa essere più adottata. Non solo, giungono notizie che per ospitare il reparto di medicina si voglia addirittura costruire un prefabbricato in località Pian di Contro. Bene, sono trascorsi due anni di cattiva informazione e propaganda, si sono ridotti, spostati, trasferiti e nuovamente dislocati servizi e ambulatori ed ora si vorrebbe addirittura allestire un specie di “camping” da adibire a ricovero per acuti”.
Comitato che aggiunge: “Quanto sta accadendo ai nostri servizi sanitari ed ospedalieri non è buona amministrazione della cosa pubblica, ci si trova a confronto con un voler fare e non fare, con una apparente carenza di progettualità, con un prendersi gioco della popolazione, con un mischiare e rimischiare le carte cercando solo di esaltare scelte inconcludenti. Nel frattempo da Fermo rimbalzano notizie quanto mai positive sulla così detta “Medicina di Amandola” che si dice ben integrata, un reparto dove «si respira un’aria diversa in cui il paziente è centrale e non succedaneo del protocollo». I cittadini dell’area montana lo sapevano già e forse è per questo che in molti si affannano per non far tornare l’unità operativa nei luoghi di origine”.
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