di Sydhney Gasparroni
Una mattinata e un pomeriggio relativamente soleggiati, poi in serata un violento temporale sorprende tutti.
Questo è quanto ho vissuto qualche giorno fa, che (di certo non mestamente) racconto e che ho documentato.
È capitato sicuramente a tutti, è spesso un classico dell’estate italiana, di essere al mare (o ancora meglio in montagna) con un cielo terso e limpido, poi d’improvviso tuoni e pioggia a più non posso.
Questa volta però non abbiamo avuto a che fare con il classico “temporale di calore” (cioè quello che si forma di pomeriggio, dovuto al surriscaldamento del suolo e alla risalita di calore, termiche, che in presenza delle adatte condizioni danno vita a nubi di tipo cumuliforme), ma bensì con una perturbazione più organizzata, il quale fronte freddo si è andato a scontrare con una massa d’aria ben più calda ed umida preesistente.
Ciò ha dato origine inevitabilmente a scontri termici rilevanti, con la formazione di rovesci e temporali talvolta intensi, accompagnati da grandine e ingenti quantitativi di fulmini (circa 4.000 se ne contano solo nelle Marche). Non è passato di certo inosservato, è impossibile negarlo, allora ho preso la mia attrezzatura e mi sono catapultato in giardino, in attesa dei momenti perfetti. L’attesa è sicuramente una delle caratteristiche peggiori, perché non riesco mai a comprendere con una giusta fermezza se ho preso il fulmine giusto alla distanza giusta.
Così da lì ho passato circa 2 ore in giardino, con pioggia battente e fulmini che circondavano la zona e i risultati non si sono fatti attendere più di tanto. Infatti, una volta che la pioggia era cessata e la linea di temporali si era oramai portata in mare aperto, con la dovuta calma ho visionato tutto il materiale e portato fuori il meglio.
Computer, reflex e lavoro post-produzione, un passaggio che alle volte ha molta valenza, perché può trasformare un’immagine vuota in qualcosa di affascinante alla vista, ma comunque ogni fulmine, secondo il mio parere, ha il proprio fascino.
Da oggi però torna per me quella che è definita “monotonia atmosferica”: tempo stabile e soleggiato. Ma al prossimo peggioramento di stampo temporalesco sarò di nuovo pronto per poter catturare altro.
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