“Siamo molto soddisfatti della scelta del Consiglio Regionale di promuovere la riduzione della dispersione in mare dei rifiuti plastici e il loro conseguente spiaggiamento attraverso una legge innovativa, aperta e in grado di guardare al futuro. – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Ora è necessario continuare in questa direzione e mettere in campo comportamenti virtuosi per la riduzione dei rifiuti plastici e l’azzeramento della loro dispersione nell’ambiente nel tentativo di trovare una soluzione definitiva al problema della plastica in mare. Per questi motivi riteniamo fondamentale continuare a lavorare in termini di informazione ai cittadini, alle scuole e alle associazioni di categoria attraverso progetti e campagne mirate di sensibilizzazione. Inoltre chiediamo l’avvio immediato del tavolo tecnico istituzionale e che venga aperto a tutte le forze sociali, economiche e della ricerca, essendo fondamentale per la diffusione, comprensione e crescita di consapevolezza nella comunità marchigiana di un settore delicato e importante quale quello della gestione dei rifiuti marini”.
Questo il commento di Legambiente sull’approvazione all’unanimità in Consiglio Regionale della legge n. 204/18 “Disposizioni regionali per favorire la riduzione in mare e sulle spiagge dei rifiuti plastici”. Tra i punti cardine della norma, l’introduzione della raccolta differenziata nei porti, incentivi per il recupero di rifiuti pescati accidentalmente, il contrasto all’abbandono in mare di attrezzi dismessi ed infine un nuovo ruolo previsto per i pescatori, che diventeranno veri e propri custodi e guardiani del mare.
I DATI DELL’INDAGINE
A dimostrazione che il problema del marine litter affligge pesantemente anche la nostra regione, nella recente indagine “Beach Litter” di Legambiente in oltre 22mila mq nelle spiagge di Marzocca di Senigallia, Falconara Stazione, Torrette di Ancona, Sassonia di Marotta, Fano Sud, Sottomonte Ardizio di Pesaro e la Riserva Naturale Regionale della Sentina di San Benedetto del Tronto, i volontari dell’associazione hanno trovato oltre 4000 rifiuti di vario genere. Il 95,2% degli oggetti trovati è rappresentato da plastica, seguita da carta/cartone (1,9%), tessili (0,8%), vetro/ceramica e metallo (entrambi 0,7%), legno trattato/lavorato e gomma (entrambi 0,3%). A guidare la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati, i piccoli pezzi di plastica da 2,5cm fino a 50 cm, che costituiscono il 77,8% dei rifiuti. Secondo posto per reti o sacchi per mitili o ostriche (calze) (3,1%). Medaglia di bronzo per il polistirolo (2%). A seguire, bottiglie e contenitori di plastica per bevande (1,7%), tappi, coperchi e anelli di plastica (1,5%), bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica (1,4%). Infine, bottiglie e contenitori plastica (non per bevande) (0,9%), frammenti di carta (0,8%), materiale da costruzione (0,8%) e buste, sacchetti e manici di plastica (0,6%)”.
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