La circolare del Ministero dell’Interno del 6 luglio “Spiagge sicure – Estate 2018” avente ad oggetto finanziamento, iniziative, prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione, non riguarda purtroppo il Comune di Porto San Giorgio. Una delle condizioni per accedere al finanziamento è il numero di presenze annue all’interno delle strutture ricettive non inferiore a 500 mila, in base ai dati statistici Istat relativi all’anno 2016. Detta condizione, visto l’esiguo numero di strutture turistico ricettive presenti in città, esclude Porto San Giorgio dal finanziamento ministeriale. A nulla vale l’estensione della spiaggia né la massiccia presenza dei pendolari né dei turisti residenti nelle abitazioni private, da sempre la parte più consistente della presenza turistica in città.
Continueremo a fare da soli – spiega il sindaco Loira – con i nostri mezzi e le nostre risorse, con l’encomiabile lavoro della Polizia Municipale, di cui continueremo a rafforzare l’organico come abbiamo fatto in questi anni, che già fino ad oggi ha compiuto 15 interventi in spiaggia con conseguenti sequestri di merce contraffatta. Operazioni, ci tengo a dire, non ugualmente riscontrabili con facilità sul territorio. Insisteremo in ogni occasione per avere il supporto delle Forze dell’ordine ed il coordinamento della Prefettura. Ma la costa fermana è una ed è difficile pensare ad una politica statale con efficacia a ‘macchia di leopardo’: lì si, qui no solo sulla base di motivazioni e presupposti discutibili. I finanziamenti per la riqualificazione delle aree urbane degradate (vedi Tre Archi), come tanti altri finanziamenti comunitari di cui si è avuta notizia in questi anni, riguardano solo i capoluoghi di provincia, i finanziamenti per la prevenzione ed il contrasto dell’abusivismo commerciale sono rivolti solo alle città che hanno importanti strutture turistiche indipendentemente da tutti gli altri fattori di cui vive Porto San Giorgio ma che per il Ministero non fanno statistica. Sono solo esempi ma sufficienti per pensare che è giunto più che mai il momento di interrogarsi sul futuro di una città senza territorio come la nostra, cercando di alzare la testa dalle inezie quotidiane che però purtroppo ancora appassionano i più”.
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