LA RINASCITA DOPO IL SISMA
Bentornata Sala del Mappamondo, città in festa per la riapertura del suo simbolo

FERMO - Le parole del sindaco Calcinaro: "Un momento importante per la comunità un momento di riacquisizione della nostra identità, della nostra bellezza e importanza. E' necessario ricordare il grande impegno che c'è stato dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 per arrivare fin qui. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per questo momento. Un'operazione unica". A Palazzo dei Priori è tornata anche l’Adorazione dei Pastori, dipinto a olio su tela realizzato nel 1608 dal pittore Pieter Paul Rubens, visibile fino alla riapertura della Pinacoteca in una sala attigua al Mappamondo

di Alessandro Giacopetti

Dopo quasi due anni di chiusura dovuta ai lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza a seguito delle ferite riportate dal sisma 2016 la Sala del Mappamondo è ufficialmente tornata, riaperta al pubblico, in tutto il suo splendore.

La cerimonia inaugurale è iniziata nella sala lettura della biblioteca Spezioli. “Una festa di comunità” ha esordito l’assessore Francesco Trasatti che ha aperto gli interventi delle autorità. Al suo fianco il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco Paolo Calcinaro e il vice prefetto Pina Maria Biele.  il nuovo comandante Provinciale dei Carabinieri Antonio Marinucci, il tenente colonnello Domenico Rizzo, comandante del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, il capitano della Compagnia Carabinieri Fermo Roland Peluso, il rappresentante della questura Vincenzo Longo, il presidente della Camera di Commercio Graziano Di Battista, l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, il consigliere Francesco Giacinti,  il capo di gabinetto della Prefettura Francesco Martino, la presidente del consiglio Lorena Massucci, Pierluigi Malvatani in rappresentanza della Provincia di Fermo e i rappresentanti della giunta fermana.

Emozionato il sindaco Paolo Calcinaro: “E’ stato il presidente Ceriscioli, qualche giorno fa, a chiedermi l’orario e la data di riapertura perché voleva esserci. Ed oggi eccoci tutti qui. Ricordo che il primo passaggio a Fermo da presidente della Regione fu proprio nella sala del mappamondo e la sua presenza qui oggi rappresenta il cerchio che si chiude. Un momento importante per la comunità – ha sottolineato il primo cittadino – un momento di riacquisizione della nostra identità, della nostra bellezza e importanza. E’ necessario ricordare il grande impegno che c’è stato dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 per arrivare fin qui. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per questo momento. Un’operazione unica. Un grazie ai progettisti, all’ufficio tecnico, all’assessore Ingrid Luciani, all’ufficio Cultura, alla direttrice della biblioteca Maria Chiara Leonori che c’è stata di grande supporto. Sono qui anche le ragazze del servizio civile il cui ruolo è stato prezioso. 16 mila libri sono usciti per la prima volta da questa sala ed è stata l’occasione per catalogarli.  Un lavoro portato avanti proprio da loro sfruttando questa occasione importante.  Come avete capito è un momento veramente unico che però si è potuto raggiungere con questa velocità grazie all’aiuto di tanti insieme al lavoro quotidiano degli uffici. Nonostante tutti gli altri impegni, ordinari e non, siamo riusciti a portare avanti anche questo momento per Fermo”.

Calcinaro che ha concluso: “L’ultimo invito lo faccio a noi fermani. Per la nostra indole, troppo spesso non ci accorgiamo della bellezza che abbiamo tra le nostre mani. Quando camminiamo in questa città che è unica,  dobbiamo essere noi i primi ambasciatori”.

Il presidente Ceriscioli ha così esordito:”E’ stato restituito un simbolo a questa città, grazie alla strategia rapida e precisa scelta dal sindaco e dalle istituzioni. Ho visto con il presidente Gentiloni il cantiere che restituiva tutta la qualità dell’operazione di recupero della sala del Mappamondo. Oggi un patrimonio torna a disposizione dei cittadini e di chi ci viene a trovare. Dal rilevamento delle presenze turistiche arrivano dati molto buoni, la campagna di comunicazione sulle Marche ha funzionato e dopo il restauro questo tesoro torna davanti ai nostri occhi”

“Quando ho preso servizio – ha aggiunto il Vice Prefetto Biele – avrei voluto visitare la sala del Mappamondo che purtroppo era chiusa quindi oggi sono molto emozionata nel poterla vedere. Assistere alla riapertura è una gioia per una cittadina fermana acquisita, io che sono nelle Marche da 30 anni. Chi viene da fuori comincia a guardare il territorio con occhio di meraviglia e con attenzione”.

E’ stata poi la volta dei tecnici, che hanno spiegato la portata dell’intervento. L’Architetto Andrea Coscia ha specificato come anche dal punto di vista del cantiere, la Sala del Mappamondo incuta rispetto all’ingresso perché ha sei secoli di storia. L’ingegner Tarquini ha rappresentato la situazione post sisma: “Il palazzo era molto danneggiato, e ogni sala aveva danni. Quella del Mappamondo dall’esterno non sembrava avere lesioni importanti. Quando abbiamo aperto il pavimento con tutte le difficoltà derivanti dalla grande libreria presente, abbiamo visto uno scenario preoccupante. Subito abbiamo pensato a salvaguardare il bene, spostando i tantissimi libri. Il mappamondo invece non poteva uscire”.  A preoccupare è stato l’abbassamento del solaio ligneo allocato al di sopra delle volte della sala degli stemmi e di quella attigua. Da qui un lavoro quanto mai accurato di consolidamento e messa in sicurezza. L’intera struttura ha subìto interventi di tipo strutturale e storico, come il trasferimento provvisorio e il successivo ricollocamento del patrimonio libraio nelle scaffalature. Operazione che ha permesso per la prima volta di procedere al controllo volume per volume, alla verifica dello stato di conservazione, alla trascrizione dei possessori, all’annotazione dei libri proibiti o censurati.

Maria Chiara Leonori, della biblioteca Romolo Spezioli su questo punto ha aggiunto: “Spostare per la prima volta dal 1688 tutto il patrimonio librario è stata una preoccupazione, ma dalla calamità siamo riusciti a creare un’opportunità. Con tempi contingentati, abbiamo rilevato una serie di dati utili per la tutela e per lo studio storico dei volumi, individuando quelli che necessitano restauro e il tipo di restauro. Abbiamo individuato le provenienze e chi fossero stati i possessori. Sono libri che trattano medicina, arte militare, astronomia, astrologia, chimica e scienza. Oltre 70 materie.”.

Tante le emozioni al taglio del nastro dei presenti che sono potuti rientrare il quella sala e riappropriarsi delle luci, delle sfumature del legno, degli odori e di quel colpo d’occhio che lascia senza fiato.

Un tempo nota come Sala delle Commedie fu voluta dal cardinale Decio Azzolino per sistemare i libri della sua biblioteca e quelli del patrizio Paolo Ruffo. Interamente rivestita in legno, con scaffalatura in noce, soffitto in abete, e lettere romane a identificare i vari scaffali e le antichissime poltrone, comprende circa 3000 manoscritti, 127 codici, 300.000 volumi tra i quali 681 incunaboli, oltre 15.000 edizioni del Cinquecento, 23.000 edizioni in raccolte. Sono inoltre disponibili più di 800 testate di riviste storiche, 5.000 disegni e 6.500 incisioni, monete, sigilli e cimeli di varia natura. Al suo interno è esposto il globo terracqueo disegnato dall’abate Amanzio Moroncelli nel 1713, quando questi era il cosmografo della Serenissima, la cui struttura lignea è stata realizzata da Filippantonio Morrone, con il rivestimento esterno in carta reale di Fabriano.

A Palazzo dei Priori è tornata anche l’Adorazione dei Pastori, dipinto a olio su tela realizzato nel 1608 dal pittore Pieter Paul Rubens, visibile fino alla riapertura della Pinacoteca in una sala attigua al Mappamondo. Il dipinto appare come un omaggio del pittore al collega Caravaggio, che aveva avuto modo di conoscere artisticamente a Roma nei suoi dieci anni di studio in Italia.

Moltissimi i curiosi, fermani e non solo che, complice anche il mercatino del giovedì, hanno colto la possibilità di poter visitare gratuitamente la Sala del Mappamondo aperta fino alla mezzanotte con turni di visita in gruppi di 25 persone alla volta. Bentornata Sala del Mappamondo!

 


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