Agguato al farmacista Angelini:
«Ero una maschera di sangue,
sono stati secondi interminabili»

CIVITANOVA – Un uomo arrivato in scooter e con il casco ha tentato di prendere la borsa con l’incasso della discoteca Le Gall. «Non mi ha detto una parola, era grosso, alto, ginnico». Probabilmente ha colpito con un manganello retrattile

Daniele Maria Angelini

di Laura Boccanera

«Quei minuti mi sembravano interminabili, ho reagito, ma poteva andare molto peggio». E’ sconvolto l’ex presidente del consiglio comunale di Civitanova, il farmacista Daniele Maria Angelini, aggredito ieri mattina pochi minuti dopo le 7 del mattino in via del Remo, a due passi dalla sua farmacia.

La farmacia Angelini

E’ stato un vero e proprio agguato premeditato da parte di qualcuno che probabilmente lo stava seguendo studiando mosse e spostamenti. L’obiettivo era una borsa che conteneva l’incasso della discoteca Le Gall di Porto San Giorgio, con cui Angelini collabora. Ma al rapinatore è andata male, la pervicacia del farmacista, unita anche ad una buona dose di fortuna gli ha permesso di salvare borsa e pelle. E oggi, a mente lucida, Angelini ne è consapevole e si dice preoccupato. E’ tornato però già nel suo ufficio: sulla testa, all’altezza della tempia sinistra ha il taglio più importante, inferto probabilmente con un manganello retrattile e che gli ha procurato una ferita su cui i medici hanno messo 7 punti di sutura. E poi un altro grosso livido e tagli su tutta la guancia e sul labbro sinistro. Ed è proprio lui che ripercorre quei drammatici secondi dell’aggressione. «Saranno stati in tutto 20, forse 30 secondi – racconta Angelini – ma mi sembravano interminabili, temevo di perdere conoscenza, come una maschera di sangue ho chiesto aiuto a chi stava allestendo le bancarelle del mercatino della domenica e ai passanti. Vorrei rintracciare quel ragazzo e quelle due ragazze che mi hanno subito aiutato e tamponato la ferita usando la mia maglietta, sentivo il sangue caldo che zampillava, avevo paura di perdere i sensi». Un’aggressione violentissima quella subita da Angelini domenica mattina: erano le 7 e 11 quando il farmacista è arrivato in via del Remo: ha attraversato il corso e arrivato davanti alla farmacia, ha parcheggiato l’auto ed sceso per ritirare la valigetta dal sedile posteriore. «Non mi sono accorto di nulla – aggiunge il farmacista – ho sentito solo una botta in testa, neanche ero girato, poi ho trattenuto la borsa, il rapinatore non mi ha detto una parola, era un uomo grosso, alto, ginnico, tirava la borsa verso di sé e io con la mano la trattenevo con forza e non riusciva a spostarmi, è a quel punto che è arrivato il secondo colpo, sono riuscito a schivarne un terzo che mi ha colpito alla spalla. Nel frattempo urlavo per attirare l’attenzione sul vicolo. In quel momento avendo visto la mia reazione e capito di aver fallito il rapinatore è scappato via».

I passanti si sono radunati e dopo pochi secondi è arrivata anche la pattuglia della polizia, dopo un po’ anche l’ambulanza. Nel frattempo sono state tre persone a soccorrere il farmacista. «Mi hanno tolto la maglietta e mi hanno tamponato la ferita che zampillava sangue – ricorda Angelini -.  una delle ragazze mi diceva di rimanere sveglio e poi mi hanno caricato sull’ambulanza e di lì all’ospedale. I medici mi hanno detto che dalla Tac risulta una frattura composta del cranio. Se l’aggressore mi avesse colpito ulteriormente ci sarebbero state conseguenze irreparabili». Un agguato in piena regola, da parte di chi probabilmente già teneva d’occhio l’imprenditore civitanovese e l’incasso della discoteca. Il rapinatore infatti attorno alle 5 era già stato lì e aveva girato la telecamera esterna che si affaccia sul vicolo. Dal video si vede solo una mano con un guanto che alza la telecamera ad inquadrare il cielo in maniera tale da non essere ripreso successivamente. La telecamera guarda verso piazza XX Settembre e l’aggressore è arrivato invece dalla parte opposta. Anche alle 7 del mattino del criminale c’è traccia solo sulle telecamere comunali: si vede l’auto di Angelini arrivare e dopo pochi secondi lo scooter con a bordo il rapinatore col casco entrare contro il senso di marcia in via Vela e attraversare un passaggio pedonale che sbuca su via del Remo. La targa del mezzo è stata contraffatta e non appartiene a nessun veicolo in circolazione. Le indagini, condotte dalla Squadra mobile del commissariato di Civitanova, hanno portato gli agenti a supporre che il veicolo in realtà sia un mezzo rubato qualche tempo fa e utilizzato poi con la manomissione di alcune lettere e numeri. Una pista porta dritta a Porto San Giorgio: secondo le prime ipotesi infatti si tratterebbe di qualcuno che poteva conoscere bene gli spostamenti dell’imprenditore e che sapeva che nella borsa c’era l’incasso del locale. «E’ stato solo per caso che sono passato in farmacia piuttosto che andare a casa. Se mi avesse bloccato in campagna non ci sarebbe stato nessuno a soccorrermi e forse l’avrebbe fatta franca – conclude il farmacista – Lo dissi anche quando ero in maggioranza, questa città è cambiata, non è più possibile muoversi come anni con sicurezza, ci sono bande di criminali. La vera criminalità non sta nel commercio abusivo, si lascino i vu cumprà alla polizia municipale e si consenta alle forze dell’ordine di fare prevenzione ed indagini sui criminali veri».

 


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