Il lato oscuro di un’amicizia d’infanzia: “Amiche di sangue”

Come l’amicizia che ha nel cuore, questo film omicida di Cory Finley, diventa sempre più complesso e intenso man mano che si sviluppa. Le protagoniste sono una coppia di adolescenti eleganti del Connecticut, Lily (Anya Taylor-Joy) e Amanda (Olivia Cooke, Bates Motel), dai caratteri opposti. Rimarranno sorprese nello scoprire quanto queste differenze, all’occorrenza, possano divenire complementari: tra loro infatti hanno tutto ciò che serve per pianificare e possibilmente eseguire un omicidio.

Lily e Amanda erano amiche d’infanzia, poi persesi di vista e rincontrate in età adolescenziale. Lily vive con sua madre (Francie Swift) e il patrigno Mark (Paul Sparks), un uomo ricco ma irritante, che lei odia. Le tensioni divampano tra Mark e Lily quando lui decide di segnarla in un collegio per ragazze con problemi comportamentali. Ma Lily, dopo aver visto una lite di Mark con sua madre, decide di chiamare Amanda e rivelargli la sua intenzione di ucciderlo. Dalle ragazze viene così reclutato il trafficante di droga Tim (Anton Yelchin), incaricato di assassinare l’uomo mentre le due sono fuori città. Il ragazzo però arrivato nella proprietà di Mark, se ne va senza ucciderlo.

Lily allora capisce di non poter contare su di lui e così decide di procedere da sola. Una sera, mentre le due amiche stanno guardando un film, Lily dice ad Amanda di aver messo nella sua bevanda un sonnifero per uccidere Mark e incastrare lei, la ragazza ha però una reazione inaspettata in quanto finisce volentieri la bevanda e incoraggia Lily a compiere l’omicidio, dicendo che la sua vita non abbia alcun senso. Così, mentre Amanda è incosciente, Lily uccide Mark e strofina Amanda con il suo sangue.

Il film dura circa 90 minuti ma il regista non si precipita mai, lasciando il tempo di immergersi nelle differenti situazioni. La violenza è perlopiù off-screen, inducendo il pubblico ad immaginarla e non limitandosi a vederla, come nella maggior parte dei film.

di Eraldo Di Stefano