La lunghezza di giorni tutti uguali, l’incertezza del futuro, il non aver ritrovato quello che si è lasciato due anni prima. Ci sono tutti questi ingredienti, nella storia di un terremotato di un paesino dell’entroterra, tra i più devastati del sisma, da poco rientrato nel suo luogo di origine. Un uomo che ha telefonato con un tono di voce tra il disperato ed il rassegnato, chiedendo aiuto alla nostra redazione, che ha chiesto di rimanere anonimo.
Un giornale non può far altro che raccogliere storie, rilanciandone l’eco, sperando che rimbalzi verso persone di buon cuore che possano fare qualcosa. Quest’uomo ha trascorso due anni lontano dai luoghi in cui è sempre vissuto, perdendo casa e lavoro per colpa del terremoto. Per tutto questo è impossibile ipotizzare una soluzione in tempi brevi, per via delle regole che seguono passaggi obbligati nella riparazione dei danni e per problemi che rendono impossibile all’uomo l’immediata ripresa della sua vecchia attività. Dall’ottobre del 2016 è stato in una località della costa maceratese, dove aveva ritrovato un po’ di serenità, una piccola comunità di riferimento, occasioni di socialità e di riallacciare quei legami umani che il terremoto gli ha fatto perdere.
Una volta tornato nel suo comune di origine invece, oltre a non ritrovare più la piazza, i vicoli, i luoghi da sempre frequentati, ha visto dissolti nel nulla delle distanze e di trasferimenti forzati, quei vecchi legami che gli riempivano la vita. Si sente assalito in queste calde giornate d’agosto un profondo senso di solitudine e vorrebbe ripartire da quella serenità che invece, l’esodo forzato da casa sua gli aveva portato. Il suo desiderio è quello di poter ricominciare dalla costa, con un lavoro che gli permetta di mantenersi ed abitare lì. Il nostro giornale si fa portavoce di questo appello, chiunque possa aiutare questa persona può contattare la redazione scrivendo una mail a info@cronachemaceratesi.it o redazione@cronachefermane.it
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