L’inconfondibile rullo dei tamburi e lo squillo di chiarine sta per risuonare nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare. Sale il proverbiale “clima Contesa”, espressione che richiama l’atmosfera di tensione che precede la sfida della rievocazione storica più antica delle Marche. Domenica, per la 66a volta, le quattro contrade cittadine si contenderanno il Secchio, che come vuole la tradizione andrà alla squadra che saprà totalizzare il maggior numero di punti al termine delle tre partite al campo sportivo Mandozzi.
Il programma è partito venerdì sera con Bandiere nella notte, lo spettacolo di sbandieratori e musici del gruppo storico che ha richiamato un pubblico particolarmente numeroso in piazza Matteotti. Stasera sarà la volta della lettura del bando che indice la Contesa. Taverne aperte in centro storico, l’arrivo in piazza di contrade e delegazioni foranee, la riconsegna del secchio da parte dei vincitori del 2017, la Cavaliera Sant’Elpidio, poi la proclamazione del Capitano del popolo, che riceverà l’investitura in Collegiata. Toccherà di nuovo, come nel 2017, ad Andrea Rotili (nella foto col “podestà” Alessio Terrenzi), dato che è ormai tradizione da tempo la scelta del capitano per una durata biennale. Si terminerà col sorteggio del gonfaloniere di giustizia, l’arbitro del gioco del pozzo.
Domenica, dalle 16, raduno in Piazza Matteotti e via al corteggio di un migliaio di figuranti, che scenderanno verso il campo sportivo Mandozzi per dare il via alla sfida. I gialli della contrada Cavaliera Sant’Elpidio difendono il titolo conquistato un anno fa, il sedicesimo nell’albo d’oro dello scorpione. Punta al riscatto la Nobile San Giovanni, che rimane la più titolata con 18 successi, ma viene dalla cocente delusione di 4 secondi posti consecutivi, gli ultimi 3 tutti per una manciata di punti. I verdi di San Martino, terzi nel 2017, hanno vinto per ben 4 volte dal 2011 ad oggi, una squadra competitiva che dopo un’annata poco brillante punta a tornare competitiva. Manca da più tempo al successo la Magnifica Santa Maria. 14 anni di digiuno per il giglio, un’astinenza che gli azzurri sono determinati ad interrompere.
E’ il secondo anno da presidente dell’Ente Contesa per Alessandra Gramigna, succeduta al padre Antonio, che venne a mancare proprio alla vigilia dell’edizione di due anni fa. “L’anno scorso, alla mia prima Contesa da presidente, ho affrontato un momento molto difficile e di grande tensione legato al trafugamento delle targhette dal Secchio che aveva scatenato ulteriori scontri con la contrada San Martino e certificato la necessità di adeguare gli statuti all’intera organizzazione – ricorda Gramigna – Al campo mi ero assunta la responsabilità di chiudere quella vicenda ed ho lavorato tanti mesi per onorare l’impegno. Una promessa mantenuta che permette alla Contesa di pensare solo ad aggregare ancora di più la città, a crescere e migliorarsi. Il percorso di stabilizzazione e ricostruzione dei rapporti richiede altro lavoro e non mi sottraggo. Per crescere occorre che tutti camminino nella stessa direzione, dettata da scelti discusse nelle sedi democratiche che ci siamo dati e che intendo far funzionare a pieno regime”. Quanto al gioco che attende il pubblico domani, la presidente ammette di aver “seguito discretamente gli allenamenti e le squadre mi sembrano davvero molto preparate. Al di là del fatto che la vittoria della contesa é determinata da tanti fattori, dalla preparazione all’emotività, credo che i ragazzi che si sono allenati in questi mesi ci offriranno un bellissimo spettacolo e saranno tutti molto competitivi”.
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