Stagione nera per gli albergatori
Vecchi (Ataf): “Il calo si attesta
tra il 20 ed il 30%”

PORTO SAN GIORGIO - Stagione da dimenticare per gli albergatori rivieraschi. Vecchi, presidente dell'Ataf, lamenta un calo delle presenze nelle strutture che varia tra il 20 ed il 30%.

di Sandro Renzi

Gianluca Vecchi

Trovare una camera libera nella settimana di Ferragosto è stato praticamente impossibile. Le cinque strutture contattate, tutte a ridosso del centro di Porto San Giorgio, non avevano, per fortuna loro, neanche una stanza libera. Sold out. “Almeno in questi giorni” un paio di albergatori hanno però aggiunto. E proprio quel “almeno” sembra offrire una prospettiva ben diversa dalla realtà ferragostana che sta per concretizzarsi. Perché “almeno”? La risposta si concentra in una percentuale: -30%. Senza mezzi termini è lo stesso presidente dell’Ataf, Gianluca Vecchi, a snocciolarla. “E’ vero, quella che sta per aprirsi è la settima clou per gli operatori turistici, per carità qualche camera ancora libera c’è, ma se guardiamo a tutto l’andamento stagionale registriamo un calo del 20-30% rispetto allo scorso anno”.

Quelli che fino a qualche settimana fa erano solo timori, ora  sono la nuda realtà. “Prima speravamo di poter recuperare, ma a questo punto i margini non ci sono più” prosegue il presidente degli albergatori. Sembra paradossale, ma a stagione ancora piena, si è nella condizione di tracciare un bilancio che per la categoria non è positivo. L’estate 2018 è da dimenticare. I motivi? “Tanti e diversi -rimarca Vecchi- a partire dalla promozione. La Regione farà la sua parte ma anche il comune deve fare la sua. Siamo indietro di un passo rispetto ad altre località costiere vicine che hanno investito in promozione”. Altro tema caldo quello dell’arredo urbano. “Porto San Giorgio non risponde alle aspettative” è lapidario Vecchi che non crede molto ai tavoli tecnici. “Basta con le chiacchiere occorre fare i fatti”. Ma non si tira indietro se a settembre “dovremo analizzare i dati e fare una valutazione di quello che è accaduto”. Quella percentuale pesa e non poco insomma. Vecchi lo sa.

Deluso anche per un’altra iniziativa fallita, quella dei negozi aperti nel dopocena due volte alla settimana. “Ho tentato in tutti i modi di far passare il messaggio -racconta- come Ataf eravamo disposti pure a farci carico dei costi della pubblicità, ma abbiamo avuto pochissime adesioni e così abbiamo rinunciato a portare avanti il progetto”. Ma anche questa, per il presidente dell’associazione albergatori, è una mancanza che non si può non notare a Porto San Giorgio. “Tanto più quando vicino a noi ci sono città che investendo aprono i loro negozi nel dopocena. I turisti ce lo chiedono e sono convinto della bontà di questa iniziativa”. Meno, evidentemente, i commercianti. Salvo qualcuno, la stragrande maggioranza anche quest’anno ha optato per tenere le saracinesche abbassate ad eccezione della giornata dedicata alla Notte Rosa Revolution.


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