La Cattedrale ex Fim verso la demolizione. La Soprintendenza delle belle arti e del paesaggio ha inviato una nota nei giorni scorsi in cui comunica di aver accolto la richiesta, formulata dalla proprietà dell’ex fabbrica di concimi, di avviare il procedimento per la modifica del vincolo sull’edificio, risalente al 2001, passandolo da una tutela integrale ad una solo culturale. Una modifica che consentirebbe di abbattere l’edificio e ricostruirlo, anziché dover conservare la struttura originaria. Nel procedimento, oltre alla Cattedrale, rientra la Palazzina uffici, l’altro immobile sottoposto a vincolo di tutela, che nell’accordo di programma siglato sulla riqualificazione dell’area dovrà tornare di proprietà comunale.
Una novità che potrebbe cambiare in modo sostanziale la bonifica dell’ex Fim e facilitare una ripresa dei lavori che la città attende da anni. La Soprintendenza avrà ora 80 giorni di tempo per portare a termine il procedimento, durante il quale gli enti interessati potranno formulare memorie ed osservazioni. Soddisfatto il sindaco Nazareno Franchellucci, che la definisce una “notizia splendida, perchè negli anni molte amministrazioni hanno combattuto questo vincolo, definito assurdo e difficilmente rispondente agli interessi di tutela del sito. Oggi emerge lo sforzo della proprietà di mantenere qualcosa di vivo, ma che malgrado gli sforzi ed i costi sostenuti non è stato possibile fare. Siamo più che convinti che questo provvedimento, qualora arrivi in porto, darà un’accelerata importante e permetterà di avere un’area ancora più bella e qualificante per la città. Se il procedimento si concluderà positivamente, sarà possibile demolire quelle infrastrutture e ricostruirle secondo le indicazioni della soprintendenza stessa. Valuteremo ora se depositare delle memorie negli 80 giorni di tempo a disposizione. Comunque avevo già espresso, in un incontro con il Soprintendente, la posizione dell’Amministrazione comunale, pienamente d’accordo a procedere con la modifica del vincolo”.
Il documento inviato dalla Soprintendenza motiva l’avvio del procedimento prendendo atto del “rapido degrado degli immobili, le strutture di sostegno predisposte per sorreggerle non sono state sufficienti a garantirne la conservazione, la presenza di prodotti tossici nel terreno sottostante e sulle superfici ha impedito qualsiasi riusco e consolidamento. Le prescrizioni sulla bonifica, con l’esportazione di 4 millimetri di superficie di laterizi per raggiungere la parte sana e non contaminata della struttura restituirebbe degli edifici che hanno perso già da tempo la loro caratteristica ed imponente immagine architettonica”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati