“La cattedrale è nelle medesime pessime condizioni di sempre, le stesse del febbraio 2017 quando fu firmato l’accordo di programma e le stesse che aveva ad agosto 2017 quando veniva approvato in conferenza dei servizi il nuovo progetto di bonifica”. Inizia così la riflessione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Marcotulli, alla notizia dell’avviato procedimento per la revisione del vincolo sull’area ex Fim, che consentirebbe la demolizione degli immobili sotto tutela.
Secondo l’ex candidato sindaco, non è cambiato nulla da due passaggi centrali dell’anno scorso, e “in nessuno di quei casi le condizioni della Cattedriale venivano poste come limite o impedimento alla bonifica, anzi l’approvazione del progetto ne certificava la fattibilità. Certo all’epoca c’erano delle volumetrie importanti da portare a casa per il privato e l’amministrazione giustificava la concessione proprio per l’elevato costo di bonifica e dell’intervento (tra cui la cattedrale), più volte abbiamo richiamato il sindaco all’attenzione a non cedere alla sottoscrizione di un accordo senza che la bonifica fosse realmente ripartita”. Il risultato, per Marcotulli, è evidente: “ottenuto l’aumento volumetrico a distanza di pochi mesi la proprietà tenta di cambiare le carte in tavola chiedendo la rimodulazione del vincolo, per ridurre di qualche milione i costi dell’intervento e aumentare quindi i margini di utile. Se da un lato è più che comprensibile che il privato faccia i propri interessi, visto dalla parte dei cittadini che hanno dovuto cedere volumetrie e destinare un’area verde così grande nonché unica della riviera a un destino di cementificazione sa proprio di beffa, sa di amaro perché la domanda è scontata è: avremo concesso troppo rispetto a ciò che era giusto concedere”.
Marcotulli precisa di non voler pensare “che l’operazione sia stata studiata a tavolino, ma è chiaro che non esistono nuovi elementi o nuove indagini che hanno mutato le condizioni di fattibilità. La tanto acclamata ripartenza della bonifica, che ha tenuto banco durante la campagna elettorale, è stato solo uno spot elettorale al pari del cartello che fu esposto dall’amministrazione in occasione della bonifica della spiaggia, in cui furbescamente si proclamava l’avvio della bonifica consapevoli che per l’area Fim si attendeva e si attende ancora oggi la polizza da oltre 3 milioni a garanzia per autorizzare l’avvio dei lavori stessi (sono state presentate solo bozze di polizza). Il sindaco sa solo cantare vittoria, ma a nostro avviso è stato battuto dal privato che ha ottenuto tutto quello che voleva e ora ha di nuovo modo di rallentare i tempi. il procedimento di valutazione della Soprintendenza durerà 4 mesi e poi se vi sarà l’ok dovranno provvedere alla variante del progetto di bonifica, nuove conferenze dei servizi e tutto continuerà a restare fermo”.
Marcotulli si stupisce delle dichiarazioni del primo cittadino. “Mi sarei aspettato un segnale al privato con chiaro riferimento alla necessità di rivedere l’accordo di programma. La situazione attuale dimostra lo sbaglio di aver sottoscritto l’accordo prima della ripartenza della bonifica. Ora che i costi diminuiranno di svariati milioni l’accordo di programma va rivisto dando priorità assoluta alla riduzione delle volumetrie, e perché no, ridiscutendo anche la natura del progetto stesso”. Marcotulli termina con una considerazione politica, ricordando a Franchellucci “che ha vinto con il consenso di una sola parte della città. Si ricordi di coinvolgere chi rappresenta il resto dei cittadini nel valutare la strada da intraprendere, perché oramai è chiaro, quello che sarà di quell’area lo scopriranno le future amministrazioni, certo non la vostra. Un’assemblea subito dopo la pausa estiva sarebbe opportuna per far capire agli elpidiensi tanti lati rimasti oscuri”.
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