Il grido da Palazzo Sant’Agostino: “Nulla osta arrivato da mesi, perchè non si muove una pietra?”

SANT'ELPIDIO A MARE - I proprietari dell'edificio in centro storico, parzialmente inagibile da due anni, sollecitano l'amministrazione Terrenzi: "La messa in sicurezza spetterebbe alla pubblica amministrazione, i soldi ci sono e il nulla osta è arrivato da tre mesi, perchè non si procede?"

“A poco meno di due anni dal sisma il Palazzo degli Agostiniani resta in attesa di una messa in sicurezza”. Si apre così la lettera aperta dei residenti nell’immobile in centro storico di Sant’Elpidio a Mare, uno dei più lesionati dal terremoto del 2016. “In quanto provvedimento emergenziale orientato al ripristino della sicurezza su pubblica via (Vicolo Sartori e Via Boccette), la messa in sicurezza dovrebbe essere oggetto di un intervento emergenziale e pertanto tempestivo da parte dell’amministrazione pubblica” si fa notare.

Un azione che però, continuano i proprietari “stenta ad essere intrapresa, nonostante il 4 aprile scorso l’ente comunale a mezzo stampa annunciava che ‘Per Palazzo Sabbatini parte la messa in sicurezza’. Ad oggi, invece, nulla di fatto. Sono passati 3 mesi dalla firma del nulla osta da parte dei proprietari per il progetto per la messa in sicurezza (datata 11 maggio) e ancora non si è mossa una pietra, non è stata indetta la gara d’appalto e quindi è prevedibile che i lavori non prenderanno il via prima dell’autunno inoltrato. Questo nonostante si tratti di un intervento emergenziale, utile a ristabilire la sicurezza su pubblica via, dalla quale dipendono la riapertura di vicolo Sartori e del tratto di via Boccette, dal quale si accede tra l’altro sia ai bagni pubblici che alla sede della Contrada San Martino. Tratto su cui ormai dominano l’erba e uno stato di abbandono evidente. Nonostante lo stato di abbandono totale in cui si sentono lasciati, i proprietari del Palazzo degli Agostiniani hanno sostenuto in queste settimane associazioni cittadine, come la Contrada San Martino e il Gam Lab, consentendo l’utilizzo degli spazi ancora agibili del palazzo, per poter garantire il servizio di ristoro sia durante la
Città del Medio Evo, che durante la Contesa del Secchio e il May Day”. Una riprova, rimarcano i proprietari, “di quanto teniamo alla città, alla vitalità del centro storico nel quale abbiamo investito i sacrifici di una vita, alla nostra comunità”.

Il presidente della contrada San Martino, Massimo Agolini, aggiunge che “da quasi due anni siamo esuli e senza sede. Senza la collaborazione della famiglia Sabbatini e di tutti gli inquilini del Palazzo degli Agostiniani, saremmo stati costretti alla sospensione ad interm delle nostre attività e ci sarebbe stato letteralmente impossibile poter cucinare durante le varie manifestazioni. Riteniamo che questa situazione non sia più sostenibile e che vada posto un rimedio a questo annoso problema, che francamente fa male a tutta la città, non soltanto ai proprietari, ma anche alla vivibilità del centro e all’attività associativa e sociale della nostra contrada.”

Il presidente di Gam Lab, Giuseppe Rizzo, tiene invece a ringraziare la San Martino e i proprietari dell’immobile per il supporto durante il May Day: “Per noi era vitale poter offrire un punto di ristoro ad artisti e famiglie in questi due giorni. La San Martino è stata subito disponibile e proattiva ad aiutarci, ma a nulla sarebbe valso il loro supporto senza uno spazio adeguato per poter ospitare il pubblico. Grazie pertanto ai proprietari, perché nonostante siano costretti fuori dalle proprie case da quasi due anni, hanno avuto comunque la sensibilità di aiutare la San Martino e noi, con un gesto che era tutt’altro che dovuto.”

In conclusione, l’appello al sindaco Alessio Terrenzi, all’Amministrazione comunale ed ai tecnici degli uffici, “affinché venga fatta la messa in sicurezza al più presto. E’ inaccettabile che un palazzo storico fra i più antichi e più abitati del centro storico versi in questo stato, ricordando che Il progetto di messa in sicurezza è stato approvato e fornito di nulla osta dalla Regione più volte, i fondi regionali per il terremoto sono disponibili e coprono l’opera. Ridiamo vita al Palazzo degli Agostiniani! Ridiamo una sede alla San Martino! Restituiamo il centro di Sant’Elpidio a Mare ai suoi cittadini, rendendolo di nuovo completamente fruibile e vivibile”.


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