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NO ALLA BOLKESTEIN
I balneari Confcommercio annunciano la mobilitazione: “Nove anni di parole, ora servono i fatti, a rischio le imprese familiari”

PROTESTA - Stamattina la presentazione della manifestazione nazionale

 

 

 

di Paolo Paoletti

“Sono passati nove anni e nulla è cambiato, tante parole e pochi fatti, è arrivato il momento di muoversi”. I balneari Confcommercio della provincia di Fermo e delle Marche annunciano l’adesione alla mobilitazione nazionale contro la normativa europea Bolkesteing per la tutela di una tradizione turistica fatta da imprese familiari che da quasi un secolo rappresentano uno dei punti forza del tessuto economico del nostro territorio.

Questa mattina, ad annunciare l’adesione alla giornata nazionale fissata per domani, domenica 26 agosto, erano presenti il presidente del sindacato balneari Romani Montagnoli, Teresa Scriboni per Confcommercio Marche Centrali, Maria Adele Luzi titolare dello chalet Ondina, i sindaci di Porto San Giorgio Nicola Loira e Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci, il vice sindaco di Fermo Francesco Trasatti. Tanti gli altri balneari che non sono riusciti a raggiungere lo chalet Ondina di Lido di Fermo per via del traffico da bollino nero. 

“Domani in tutta Italia sarà la giornata nazionale dei balneari – ha esordito Teresa Scriboni – un momento per riaccendere l’attenzione sul futuro dei nostri stabilimenti. Servono delle certezze e rimane solo un anno e qualche mese di lavoro per cambiare le cose o i titoli dei vari stabilimenti diventeranno carta straccia. La balneazione italiana vorrebbe uscire dalla Bolkestein. Altri paesi europei concorrenti si sono dotati di leggi. Pensiamo alla Spagna dove le concessioni sono state prorogate per 45 anni e in Portogallo per 75. Per non parlare della Croazia dove la durata è di 99 anni. La presenza oggi dei sindaci, giustificata l’assenza di quello di Pedaso per il traffico, è quanto mai importante affinchè tutti parlino lo stesso linguaggio. Il bene demaniale è di tutti e per questo va rispettato, ma diamo gli strumenti a chi vuole investire, anche per la crescita del turismo, e invece viene imbavagliato da norme tecniche”

A entrare nel merito delle richieste di categoria dei balneari di tutta Confcommercio Marche Centrali è presidente Romano Montagnoli: “Sono esattamente 9 anni che siamo in una situazione d’incertezza. Abbiamo passato  tanti governi diversi, incontrato tutto il mondo politico, abbiamo ricevuto tante promesse, ma tutto è rimasto fermo.  Anche questo governo si è impegnato a fare un passo avanti sulla normativa Bolkestein, vedremo. Questa mobilitazione dovrà servire a richiamare l’attenzione su una problematica che blocca gli investimenti ed ha ingessato questo settore. Siamo coscienti già da oggi che tutto non sarà più come prima. Chiediamo però una legge organica che abbracci tutti. Una regolamentazione specifica per le concessione demaniali. La direttiva Bolkestein ci va stretta. Rischia di crollare l’intera struttura made in Italy del turismo fatto da imprese familiari. Già oggi gli investimenti sono al minimo, quelli di sopravvivenza,  il rinnovo delle piccole cose. Con la Bolkestein un questa zona diventiamo preda  delle grandi aziende, della criminalità, e del riciclaggio. Siamo preoccupati perché  di fronte a questo scenario non abbiamo titoli in mano. C’è stata una proroga che se da una parte ci aiuta, già all’origine è stata giudicata illegittima dalla corte di giustizia europea. Il nuovo Governo si è speso molto nella campagna elettorale su questo tema, staremo a vedere. Noi siamo qui per rinfrescare le idee a tutti”.

Montagnoli che parla di criticità anche a livello regionale: “Stanno mettendo mano al piano integrato della costa. Senza entrare nei particolari anche qui le novità apportate vengono viste come restrittive e punitive nei nostri confronti”.

Una manifestazione, quella di domani, che ha trovato l’appoggio dei sindaci del territorio. Il vice sindaco di Fermo Francesco Trasatti ha sottolineato come:  “Viviamo spalla spalla con i balneari che fanno parte della spina dorsale della nostra costa e dell’economa dei tre comuni. Abbiamo davanti agli occhi l’impegno e l’attività e gli investimenti che queste imprese familiari portano avanti per la crescita del turismo territoriale.  Come amministratori cerchiamo di fornire il supporto per le politiche turistiche, intrattenimento e molto altro. Occorre accompagnare il territorio in una politica turistica organica dove le persone che hanno lavorato e lo fanno tutt’ora per una costa migliore e che fanno si che i turisti si affezionino grazie alle relazioni umane, abbiamo delle garanzie”.

Per il primo cittadino di Porto San Giorgio Nicola Loira: “Le nostre concessioni demaniali sono gestite da imprese familiari fatte da cittadini dei nostri comuni e del nostro territorio, che garantiscono una standard alto di professionalità che con il tempo si è affinato, è maturato e oggi chiede certezze. Sono imprese che hanno bisogno di sapere qual è il loto futuro e destino. Nessuno mette in discussione la demanialità delle aree della spiaggia. Loro stessi riconoscono che non è di loro proprietà. Come’è stato per altre nazioni della comunità europee pretendono l’attenzione che meritano. Quello che manca in Italia è una legislazione ad hoc che recepisca la peculiarità della costa italiana, dove le concessioni che non sono uguali alle altre della comunità europee. Siamo qui per chiedere insieme a loro che il parlamento si pronunci su questa tematica, dia certezze ed eviti che le nostre concessioni siano terreno di speculazione ma possano invece esprimere la capacità delle nostre imprese di fare turismo e accoglienza. A Porto San Giorgio abbiamo approvato un piano di spiaggia che ha garantito investimenti fatti con risorse proprie dei vari stabilimenti. Questo dimostra ancora di più la necessità di conoscere il loro futuro, non stiamo difendendo un privilegio”.

Un lavoro coordinato sottolineato anche dal sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci: “La giornata di oggi è emblematica. L’ennesima situazione in cui la nostra regione si  trova a gestire una situazione di emergenza in quella che era l’ordinaria  previsione del rientro dalle vacanze. Se il comparto turistico deve rappresentare un bilancio del sistema paese, tutti coloro che usufruiscono di queste realtà, mare o viabilità, devono essere messe nelle condizioni di fare il meglio possibile. La vicenda delle concessioni demaniali e la Bolkestein, sembra essere diventata un’altra telenovela  all’italiana in cui ogni volta i politici arrivano, ognuno con la propria soluzione, puntualmente smentiscono quello che è stato detto dal collega parlamentare e ricominciano da capo. Questo di fatto non aiuta per niente le imprese che hanno un’attività molto legata alla stagionalità che dura qualche mese. Per la giornata di domani ci sarà anche un’ importante adesione a Porto Sant’Elpido. La soluzione a questa vicenda deve diventare una questione prioritaria o rischiamo che crolli tutta quell’imprenditoria familiare legata al turismo”.


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