Lo studente e il percorso del sapere: formazione per 50 insegnanti della Rodari-Marconi

Complessità, diversità, noia, saperi: continuamente la scuola si trova a interagire con la ricchezza dell’essere umano, ed è per questo che diventa prioritario possedere strumenti adeguati per aiutare bambini e adolescenti ad affrontare con entusiasmo la vita. Poter affrontare senza timori il nuovo, l’ignoto, la sorpresa. La metodologia Feuerstein sostiene che l’intelligenza si possa insegnare e che non si nasca intelligenti, bensì lo si diventi. In ogni scuola andrebbe abolita l’espressione ‘Non ce la fa’’, etichetta che rischia di rimanere addosso per tutta la vita.

Così ben 50 docenti hanno iniziato un’attività di formazione nella scuola Rodari-Marconi di Porto Sant’Elpidio per le prime due settimane di settembre. Un avvio intenso e ricco di entusiasmo, con l’obbiettivo prioritario di provare ad avere strumenti cognitivi ed emotivi in più che possano aiutare il complesso ed affascinante percorso del sapere. Si parte dalla convinzione che ogni individuo sia modificabile e possa, quindi, potenziare i propri processi cognitivi, attivando percorsi ancora latenti. Il docente-mediatore diventa colui che facilita il processo dell’imparare ad imparare, è colui che stimola una riflessione metacognitiva; nella relazione educativa il mediatore non dà risposte ma indirizza e orienta all’analisi dei processi di pensiero messi in atto durante la risoluzione dei problemi: la consapevolezza metacognitiva del proprio modo di apprendere consente di trasferire in altre situazioni le abilità possedute o acquisite nella formazione e avvia all’uso autonomo del pensiero.

Protagonista assoluto il bambino, l’adolescente. Credere nella modificabilità dell’essere umano è la ‘conditio sine qua non’ che contraddistingue gli intenti umani e professionali di questa realtà scolastica elpidiense.