Denzel Washington giudice, giuria e boia in “The Equalizer 2”

Per gli appassionati di cinema la recensione di Eraldo Di Stefano

Entrato nel 2014, con il primo film “The Equalizer – Il vendicatore”, nella schiera dei film simbolo di questo genere (Liam Neeson, Bruce Willis, per citarne alcuni), Robert McCall (Denzel Washington) torna a vestire i panni del giustiziere al di sopra della legge, in questo sequel d’azione.

Il personaggio è sempre lo stesso, tipico americano, un brutale eroe redentore che si fa giustizia da solo, quella giustizia primitiva che tanto piace al pubblico, quanto ormai è lontana dalla nostra storia moderna.

Antoine Fuqua alla regia di questo film (Southpaw, I Magnifici 7), traccia una storia nella quale al centro del racconto c’è sempre l’ex agente della CIA, killer quasi soprannaturalmente dotato, Robert McCall. L’ultima volta che l’abbiamo visto era alle prese con un brano di mafiosi russi e poliziotti corrotti per salvare una giovane adolescente. In questo sequel invece McCall si trasforma in un vendicatore per motivi più personali.

Il film inizia con Robert McCall in Turchia, travestito, per recuperare una bambina rapita dal padre per fare un dispetto alla sua ex compagna. Poi il film torna alla vita di tutti i giorni del protagonista: lui non ha ancora superato la perdita della moglie, legge libri in sua memoria, ed ora è un autista di Lyft. Questo lo mette in contatto con una miriade di persone diverse.

La sua vecchia e unica amica Susan Plummer (Melissa Leo), che in un certo senso approva il suo vigilantismo extralegale, gli chiede però di lasciar stare tutto e tornare alla sua vecchia vita, dove potrebbe essere particolarmente utile. La svolta avviene quando la Plummer, in missione a Bruxelles mentre indaga per un finto suicidio, viene assassinata. Da qui Robert inizia a indagare. E trova una sorpresa.

Tradimento, perdita, dolore, redenzione: sono questi gli elementi su cui i grandi personaggi sono costruiti. E tutti questi combattimenti e spargimenti di sangue, alla fine, riescono a trovare un significato, sotto questa luce.

di Eraldo Di Stefano


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