Il Nunzio apostolico consegna il Pallio all’Arcivescovo Pennacchio: “Vi porto il saluto a nome del Santo Padre Francesco”

FERMO - Presenti autorità, insieme ai fedeli e vescovi da tutta la regione

 

di Paolo Paoletti

foto Simone Corazza

“Vi saluto cordialmente, anche a nome del Santo Padre Francesco, che ho l’onore di rappresentare in questa nobile nazione e che mi ha incaricato d’imporre, durante questa celebrazione, il Pallio al nuovo Arcivescovo”. Queste le parole, ieri sera in cattedrale  del Nunzio Apostolico in Italia Mons. Emil Paul Tscherrig nel corso della cerimonia di consegna del Pallio. Si tratta della striscia di lana di agnello e pecora, bianca, ricamata di croci nere, tessuta a forma di anello (leggi articolo); si indossa ponendola sulle spalle, mentre le estremità pendono sul petto e sul dorso. Gli agnelli da cui è tratta la lana per il Pallio sono offerti ogni anno al Papa nella festa di S. Agnese (21 Gennaio).

Duomo di Fermo che ha visto raccolte, per l’occasione, le massime autorità del territorio insieme ai tanti fedeli e sacerdoti provenienti da tutta la regione. Nei primi banchi, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, il Prefetto Maria Luisa D’Alessandro, la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, la presidente del consiglio comunale di Fermo Lorena Massucci e ancora le massime autorità di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto.  Presenti anche gli altri vescovi marchigiani.  Il Pallio può essere indossato dal Papa e dagli Arcivescovi Metropoliti come tessera di comunione con il Vescovo di Roma; mentre il Papa lo porta in ogni celebrazione dell’Eucaristia dovunque si trovi, il pallio degli Arcivescovi è giurisdizionale: può essere indossato solo quando celebrano la Messa nella loro provincia ecclesiastica (nel nostro caso, la provincia ecclesiastica fermana comprende le Diocesi di Camerino, Macerata, San Benedetto, Ascoli Piceno).

“Il Santo Padre è spiritualmente presente tra di noi – ha aggiunto Mons. Emil Paul Tscherrig  – e imparte a tutta la chiesa metropolitana la sua benedizione apostolica quale pegno di vicinanza e sollecitudine paterna. Egli non manca mai di chiedere la nostra preghiera. Non esiste scritto o saluto dove non ripeta pregate per me. Noi quest’oggi lo ricordiamo al Signore con cuore sincero e fede zelante, perché l’Onnipotente lo custodisca nel suo Santo servizio alla chiesa di Dio”.

“Il vostro Arcivescovo, Mons. Rocco, ha ricevuto il 29 giugno scorso, nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Pallio, dalle mani del Santo Padre Francesco – ha proseguito il Nunzio apostolico spiegando le motivazioni della cerimonia in cattedrale – con la partecipazione del popolo e dei vescovi suffraganei. Questa è pertanto anche un’opportunità per ricordare e riflettere sulla missione dell’Arcivescovo Metropolita che presiede una provincia ecclesiastica, in questo caso quella di Fermo, la quale è composta da varie diocesi dette suffraganee: Camerino, San Severino Marche, Ascoli, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, San Benedetto, Ripatransone, Montalto i cui vescovi ci onorano oggi della loro presenza. La consegna del pallio ricorda anche il Vescovo che è il primo missionario nella Diocesi. Compito che Cristo ha affidato non solo agli apostoli ed ai loro successori ma a tutti i battezzati cioè a ciascuno di noi”. 

 


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