Protesta davanti alla Ambruosi e Viscardi. Da questa mattina all’alba decine di lavoratori dell’azienda con sede a Sant’Elpidio a Mare sono, bandiere dei Cobas in mano, si sono posizionati ai cancelli della Ambruosi e Viscardi. Al centro della manifestazione orari, trattamenti, paghe, turni di lavoro, contratti.
Sul posto sono presenti anche i carabinieri, con il comandante della compagnia di Fermo, il capitano Roland Peluso, la polizia di Stato con in testa il funzionario della questura, Filippo Stragapede, e la polizia locale di Sant’Elpidio a Mare per una manifestazione che, comunque, prosegue in maniera pacifica ma decisa. L’azienda di Sant’Elpidio a Mare è leader nella coltivazione e distribuzione di insalate riccia, scarola, pan di zucchero, radicchio rosso e spinaci da 30 anni.
I rappresentanti Cobas, in testa Filippo Di Giulio, hanno informato la Prefettura ed ottenuto per la tarda mattinata un colloquio con il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, pronta a ricevere sindacalisti ed una delegazione di lavoratori. “Qui ci sono quasi 400 persone in condizioni secondo noi inaccettabili – commenta Di Giulio – L’azienda non vuole incontrarci, abbiamo rivendicato una piattaforma di richieste, contratto, trasformazione da tempo determinato a indeterminato, pagamento di ore ordinarie e straordinarie effettivamente lavorate, interrogativi su misure di sicurezza del lavoro. Molti dipendenti contestano le buste paga. Gli operai hanno paura di parlare temendo ripercussioni per la prosecuzione del posto di lavoro”.
Tante le contestazioni mosse dai lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda, prevalentemente indiani e pakistani, addetti a diverse mansioni, dalla raccolta, alla pulitura al confezionamento delle verdure. C’è chi si lamenta degli orari di lavoro, chi dei contratti di brevissima durata. “Siamo quasi tutti stranieri perché gli italiani che vengono a lavorare qui se ne vanno dopo poche settimane o rivendicano maggiori tutele” dicono gli operai.
Da parte di Ambruosi e Viscardi, non arriva una risposta nel merito delle contestazioni, ma il legale dell’azienda fa presente la corrispondenza intercorsa nelle passate settimane, a fronte delle richieste del sindacato Cobas. La società ha motivato il diniego ad un incontro e “contestato integralmente il contenuto delle rivendicazioni, perchè infondato in fatto e in diritto. In conformità agli accordi interconfederali e alle disposizioni di legge, la rappresentatività del sindacato è attribuita dalla legge alle associazioni sindacali che abbiano stipulato contratti collettivi applicati nell’unità produttiva”. Tradotto, essendoci contratti collettivi con Cgil, Cisl e Uil, i Cobas non avrebbero titolo a rappresentare le istanze dei lavoratori. Dello stesso avviso l’Unione provinciale agricoltori, cui la Ambruosi e Viscardi è associata, che ha scritto al Cobas, facendo presente che la mancata partecipazione del sindacato al tavolo delle trattative “fa sì che i rilievi da voi mossi non possano essere presi in considerazione”.
INCONTRO IN PREFETTURA, SCIOPERO SOSPESO (LEGGI L’ARTICOLO)
In tarda mattinata, Di Giorgio dei Cobas ed una delegazione di lavoratori sono stati ricevuti dal prefetto Maria Luisa D’Alessandro, in un incontro a cui ha partecipato anche personale della Questura, dei carabinieri e della Guardia di finanza. Dopo la riunione, decisa la sospensione dello sciopero ed il rientro al lavoro degli operai da domani, perchè è stato preso l’impegno a convocare un tavolo istituzionale dal Prefetto, in cui sarà invitata anche la proprietà della Ambruosi e Viscardi. “Lo sciopero è sospeso e non revocato – tiene a puntualizzare Di Giorgio – Domani invierò al Prefetto un’informativa scritta con tutte le criticità denunciate nell’incontro di oggi. Tengo a ringraziare la dottoressa D’Alessandro e tutte le istituzioni intervenute per la grande attenzione che ci è stata riservata. Oggi questi operai hanno superato la paura ed avuto la forza di far sentire la propria voce, non chiedono altro che dignità e rispetto della legge. A chi ci dice che i Cobas non sono rappresentativi dico che la risposta è stata quella di oggi, con una manifestazione imponente e pacifica. Abbiamo almeno 100 lavoratori che hanno aderito al sindacato”.
Fulvio Di Giorgio dei Cobas
Sul posto anche il funzionario della questura Filippo Stragapede (a sin.)
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