di Andrea Braconi
Italia, Germania, Estonia, Francia ed Austria unite dal concetto di Europa e, soprattutto, dalla musica. È questo il tratto distintivo del Progetto Erasmus + Ka2 2018-20 intitolato “E+motion (Europe+music: opportunity to integrate our nations)” che fino al 12 ottobre vedrà protagonisti a Fermo 12 docenti e 61 alunni delle scuole Friedrich-List-Schule (della città tedesca di Ulm), Kadrioru Sksa Gymnasium (Tallin), Lycée St. Paul (Lens) e Bundesgymnasium (Perchtoldsdorf, vicino Vienna), ai quali si aggiungono i padroni di casa del Liceo Scientifico “Temistocle Calzecchi Onesti”, per l’esattezza 46 studenti e 3 docenti.
“Crediamo molto nel senso dell’Europa e nell’incontrarsi attraverso questi progetti – ha sottolineato Francesco Trasatti, vice sindaco della città, che dello stesso Liceo Scientifico è stato studente -. Anch’io nel mio percorso di studi ho potuto essere uno studente Erasmus con l’Università e anche grazie ad una borsa Leonardo ho avuto modo di viaggiare all’estero e sperimentare la bellezza di questi progetti che fanno incontrare le culture. Vi giunga l’abbraccio della città: noi abbiamo piacere nei nostri gemellaggi con altre realtà di Europa e del mondo a far conoscere le nostre bellezze e a far trascorrere giornate piacevoli alla scoperta dell’Italia”.
“Questo progetto è nato da un’idea del dirigente del Liceo di Ulm, in Germania – ha ricordato la dirigente Marzia Ripari, alternando la spiegazione in italiano ad una successiva traduzione in inglese -. L’anno scolastico del Liceo Scientifico Onesti, quindi, si apre sotto l’egida dell’universalità del messaggio musicale, esattamente del messaggio che può portare il coro della scuola e delle altre quattro scuole presenti con noi. Il progetto avrà una durata biennale, si baserà sulla cooperazione attraverso la musica corale e punterà sulla crescita delle abilità personali e soprattutto la capacità di affrontare il percorso formativo insieme ad altri giovani di altri Paesi europei”.
La prima fase di mobilità prevede appunto la permanenza a Fermo, dal lunedì 8 a venerdì 12 ottobre, oltre ad una serie di eventi organizzati grazie al patrocinio del Comune per permettere ai giovani degli altri Paesi di trovare gli spunti culturali necessari per creare dei collegamenti naturali.
“Hanno come fine la valorizzazione del patrimonio artistico, che diventa eredità per i giovani. Grazie alla professoressa Paola Ammazzalorso e al professor Ruffino Gobbi abbiamo potuto effettuare una visita preparatoria nel mese di gennaio, che ha consentito ai referenti delegati delle diverse scuole di incontrarsi in Austria a Perchtoldsdorf, una città nei pressi di Vienna, per pianificare il progetto. L’obiettivo generale – ha concluso la preside – è la realizzazione di un concerto (che si terrà giovedì 11 ottobre, a partire dalle ore 21 nella Chiesa di Sant’Antonio, Viale Trento), con un testo scelto dalla professoressa Carmelina Moschella, direttrice del coro dello Scientifico, che ha condiviso l’idea con i referenti degli altri Paesi. L’obiettivo ultimo è un concerto in Germania, considerato che Ulm è la scuola coordinatrice, dove avremo una situazione più ampia e complessa”.
“Siamo infinitamente grati di poter essere con voi – ha affermato Markus Pfeil, dirigente dell’istituto tedesco -. Portiamo da Ulm il nostro motto che dice che la musica è impegnativa, cantare è impegnativo. Il secondo punto è umano, perché grazie alla musica tante persone si incontrano. Il terzo punto è vicino alla vita pratica, la musica si deve trasmettere, è qualcosa che si fa insieme. Abbiamo visto stamattina quanto poco tempo impiega la musica per mettere insieme le persone. Per me è una grande gioia vedervi tutti insieme”.
“Io vedo questo incontro anche come insegnante di storia – ha aggiunto il docente austriaco Martin Hawranek – e questo progetto ci unisce anche come democrazie dell’Unione Europea. Tante cose potrebbero andare meglio, più veloci ed essere più soddisfacenti se ci fosse una guida che dice ‘adesso facciamo così’. Abbiamo un’aspettativa e dobbiamo definire bene dove vogliamo e dove possiamo arrivare insieme in questi giorni. C’è bisogno di tempo e pazienza, e stamattina ho visto che voi avete portato entrambe le cose”.
“Per noi è una bellissima opportunità far parte di un altro progetto Erasmus +, conoscere nuovi amici e vedere nuovi luoghi – ha ribadito l’insegnante estone Kadri Barr -. È la prima volta che veniamo in Italia e la nostra scuola ad aprile ospiterà la prossima mobilità. Siamo molto felici di potervi ospitare”.
A chiudere i saluti il liceo transalpino: “Siamo venuti dalla Francia del nord con 13 alunni e in tutto abbiamo 40 alunni coinvolti in questo progetto – ha detto Maxence De Block – uno dei più ambiziosi a cui abbiamo preso parte come Erasmus +. Abbiamo messo su un gruppo rock con alcuni alunni del liceo e adesso viaggiamo con il materiale al seguito. Non siamo musicisti esperti, ma abbiamo una grande volontà di suonare. A gennaio 2020 sarete nostri ospiti”.
I dettagli del progetto sono stati forniti dalla professoressa Ammazzalorso: “L’iniziativa ha come obiettivo l’integrazione degli scambi e delle esperienze, oltre all’accettazione dell’altro. Già da ieri gli studenti hanno dimostrato un grande spirito di collaborazione, facendo le prove insieme e imparando molto velocemente. Uno dei punti fermi è che in ogni Paese dove andremo bisognerà imparare una canzone del Paese ospitante”.
E gli studenti per il concerto di giovedì nella Chiesa di Sant’Antonio hanno studiato ed imparato insieme “Il signore delle cime”.
Prima dell’esibizione finale è intervenuta la professoressa Moschella:“Nella nostra scuola non si insegna musica e così 12 anni fa abbiamo pensato a questo progetto da un punto di vista culturale ed educativo. L’idea era di educare i giovani alla bellezza, facendoli entrare in contatto con culture di altre Nazioni. In questo senso, questo progetto con queste realtà straniere rafforza il nostro obiettivo. Non vediamo l’ora di imparare le loro canzoni”.
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