Competenze a servizio del territorio, al via il ciclo d’incontri in Prefettura, Longhi: “Una volta laureati i ragazzi vanno assunti”

FERMO - Il Prefetto D'Alessandro: "L'obiettivo che vorrei emergesse è come utilizzare positivamente le esperienze e le competenze che ci sono per la crescita del territorio".I l rettore della Politecnica di Ancona primo ospite del Prefetto D'Alessandro.

 

di Paolo Paoletti

Un momento di confronto e scambio di esperienze di figure che ogni giorno mettono  la loro competenza a servizio della collettività. E’ questo lo spirito portante del ciclo d’incontri voluti dal Prefetti di Fermo Maria Luisa D’Alessandro: “Per incontrarsi e capire insieme le dinamiche del nostro territorio. Ogni giorno abbiamo a che fare con la consapevolezza di avere poche risorse e personale a disposizione, allo stesso tempo ci troviamo di fronte ad un’evoluzione della tecnologia che i nostri figli sapranno usare al meglio”.

Una platea quanto mai ricca e variegata. Dalle massime rappresentanze delle forze dell’ordine ai sindaci. E ancora dirigenti scolastici, imprenditori, giornalisti, amministratori pubblici. Tra presenti anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo Alberto Palma, Lanfranco Beleggia patron della Brosway, Alvaro Cesaroni della Sigma, la presidente dell’ordine degli avvocati Francesca Palma e molti altri. “Da qui l’idea di dar vita questo ciclo d’incontri che vedranno protagonisti tutti voi – ha detto il prefetto ai presenti – per raccontarci e scambiare conoscenze a servizio del territorio. L’obiettivo che vorrei emergesse è come utilizzare positivamente le esperienze e le competenze che ci sono per la crescita del territorio”.

Protagonista del primo incontro il rettore dell’Università Politecnica della Marche Sauro Longhi.  “In questi giorni completo i cinque anni di attività da rettore – ha esordito Longhi –  questo mi permette di concludere il mio incarico il 31 ottobre del 2019. Ieri sono andato a scorrere le attività fatte in questi 5 anni. Credo nel valore dell’università e dell’istruzione ed ho cercato il più possibile di far comprendere cos’è l’università alla gente con le lauree in Piazza e la notte della Ricerca. Ho cercato di avvicinare l’università alle persone, anche con un festival”.

EUROPA: UN FUTURO FATTO D’INCLUSIONE E ACCOGLIENZA

Rettore che ha toccato il tema Europa: “Abbiamo scelto in questi 5 anni una serie di slogan e titoli, in uno di questi, quello del 2016, abbiamo toccato il tema Europa. Una settimana a raccontare i valori che l’Europa esprime in termine di assoluti. Oggi  invece sembra quasi brutto parlare di Europa, andare incontro a indicazioni, problemi, burocrazia. L’Europa rimane un’opportunità molto importante, soprattutto per le nuove generazioni. I nostri ragazzi, penso al progetto Erasmus, non sono cervelli in fuga ma cervelli in movimento che fanno in modo che i nostri territori si arricchiscano di esperienza. Non possiamo isolarci. Il futuro è fatto d’inclusione, di accoglienza”.

LO SVILUPPO DEI PICCOLO CENTRI ANCHE DOPO IL SISMA

“La ricerca della nostra università è organizzare le meglio la società anche nei piccoli territori, pensiamo a quelli colpiti dal sisma”. Longhi ha evidenziato come: “Scuole primarie e secondarie devono sperimentare metodi d’apprendimento diversi per dare nuove opportunità anche in raccordo con l’Università. Fondamentali sono anche quelle infrastrutture necessarie a rendere competitività territori. Non solo infrastrutture fisiche, visti i tempi di oggi e l’evoluzione tecnologica. Una cosa che potrebbe essere interessare è portate i 100 giga di connettività in questi piccoli paesi e nelle loro aree per rendere possibile l’insediamento di persone che vogliono portare nuove attività imprenditoriali”. Sul fronte sanità Longhi ha spiegato: “Anche gli abitanti dei comuni più piccoli  si devono sentire assistiti. E’ impensabile avere un ospedale in ognuno dei singoli paesi ma possiamo studiare sistemi sanitari innovativi. Penso ad un piccolo esperimento della Politecnica, In 10 piccoli paesi dell’entroterra di 3 mila abitanti si sta cercando  di sperimentare nuove tecnologie in collaborazione con i medici di famiglia”.

L’UNIVERSITA’, L’IMPORTANZA DELLO STUDIO, IL CALZATURIERI E LA FACOLTA’ FERMANA D’INGEGNERIA

“I nostri ingegneri – ha spiegato Longhi –  hanno capacità da portare nelle aziende che nessun consulente è in grado di garantire. Ciascuno ha le sue conoscenze e la voglia di mettere a disposizione. Perché allora non assumere questi giovani laureati, anche con contratti a tempo determinato, ma comunque contratti. Non tirocini formativi. Quelli li facciamo noi nell’università. Una volta laureati questi ragazzi vanno assunti e pagati. Questo permette all’impresa di seguire un giovane laureato ricco d’investimento. Seguirlo perché è un investimento.” Rettore che ha parlato di bellezza dello studio e importanza dell’orientamento raccontando, non senza commuoversi, di un episodio in cui un ragazzo delle scuole secondarie, dopo un incontro di orientamento tenuto da Longhi, ha scritto un compito in cui spiegava di non essere bravissimo a scuola, ma che da ora in poi il suo sogno era diventare ricercatore. 

 “Parlando di questo cose ai più giovani sono convinto che si ottengono risultati. E’ importante che i ragazzi vadano all’università e non parlo solo della Politecnica. E poi – ha concluso sorridendo – uno studio dice che i laureati vivono 5 anni in più “

 


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