
di Andrea Braconi
Da 0 a 99 anni: è questo il raggio di azione di Fermhamente, il festival di divulgazione scientifica che da venerdì 26 a domenica 28 ottobre (SCARICA IL PROGRAMMA) torna per la seconda volta nel capoluogo di provincia. Lo ha rimarcato con forza il vice sindaco e assessore alla Cultura Francesco Trasatti in occasione della presentazione della manifestazione.
“Si tratta di un lavoro che avevamo iniziato lo scorso anno in maniera corale e partecipata – ha spiegato -. C’era stata una cucitura di eventi in tutte le scuole della città e gli atenei della Regione Marche, con un’interruzione a causa del terremoto e lo spostamento a febbraio. Ma quel patrimonio di lavoro che mettemmo in campo doveva essere l’inizio di un percorso, che si manifesta oggi con la seconda edizione”.
E nel cammino del festival è arrivato anche il riconoscimento Unesco. “Un fatto molto importante, in questo lavoro di divulgazione sulle materie scientifiche che stiamo facendo. Un modello, di cui ci facciamo vanto. Serviva anche una nuova formula che catalizzasse l’attenzione dei più giovani. Mi piace pensare che questa sia un piccolo patrimonio che potrà proseguire, ingrandirsi, trovare nuove partnership. Intanto il seme è stato lanciato e questo festival rientra tra quelle manifestazioni che potranno caratterizzare sempre di più la città di Fermo. Ringrazio l’Ambito, il lavoro con loro è stato importantissimo e ci tenevamo molto ad averli con noi”.
A ringraziare il Comune di Fermo per conto della Camera di Commercio il presidente Graziano Di Battista. “Una delle funzioni principe della Camera è quella della formazione di concerto con le istituzioni e le imprese. Mai come adesso è complicato dare una formazione ad un giovane. La strada è però quella di mescolare tutte le esperienze. In passato si diceva che il pezzo di carta non servisse, invece è stata una follia perché ci apre a tutte le conoscenze possibili. Serve quindi preparazione ed una consapevolezza che c’è bisogno di essere formati per comprendere le opportunità di sviluppo. Mi auguro che ci sia un contagio anche territoriale da parte di tutti gli attori. E penso anche alle associazioni di categoria”.
Il tema di quest’anno è “La scienza addosso”. “Ci è sembrato quello più adatto, abbiamo scelto di partire da noi, da quando ci alziamo al mattino fino a quando dormiamo – ha spiegato il direttore scientifico Andrea Capozucca -. L’idea non è stata quella di creare un festival dove le persone arrivano e si siedono, ma di ribaltare la situazione: a chi si siede chiediamo di alzarsi, venire dove siamo noi e capire cosa accade. È importante conoscere come la scienza funziona e diventa un valore aggiunto”.
Circa 70 le attività nella tre giorni fermana, con una dislocazione all’interno della città. Arturo Brachetti, in occasione del suo spettacolo al Teatro dell’Aquila, farà una piccola conferenza sull’arte del trasformismo. Di grande interesse l’evento che vede protagonisti l’ITT Montani ed il Conservatorio, che presenteranno uno spettacolo di chimica e musica. Saranno ospiti di Fermhamente anche Pietro Greco, giornalista e scrittore scientifico di punta, il rettore dell’Università di Camerino ed il sindaco di Matelica. E poi laboratori per bambini, conferenze, tavole rotonde sul perché è indispensabile comunicare la scienza e altri momenti suggestivi, capaci di calamitare attenzione da parte di bambini ed adulti. Si parlerà anche del Wize Mirror, uno specchio realizzato dal Cnr che interagisce con la persona e fondamentale per effettuare diagnosi mediche con una precisione molto alta.
“C’è un nuovo percorso che abbiamo deciso di creare con questa Amministrazione comunale – ha sottolineato Mauro Labellarte. Partiamo dallo stato dell’arte dello scorso anno aprendolo ad un percorso almeno triennale che cercherà di portare la visibilità di questo festival a livello nazionale e non solo. Abbiamo un Comitato scientifico di altissimo profilo, con partner come Cnr, Infn, Experience Workshop Internazional Steam Movement, Fondazione Idis Città della Scienza, Lega del Filo d’Oro e Museo del Balì. Ci sono anche le quattro università delle Marche e come media partner abbiamo le riviste Fox Junior e Prisma”.
A chiudere l’intervento della dottoressa Gianna Sacchini del Dipartimento delle dipendenze dell’Area Vasta 4. “Oggi sarebbe da incoscienti lavorare in questo settore senza sentire la scienza addosso. Per questo ci è sembrata la cornice adatta per portare alcuni dei numerosi interventi di prevenzione che l’azienda sanitaria ha programmato. La scienza ci ha detto che la dipendenza è una patologia e per questo va curata. La prevenzione è dotare i giovani di competenze individuali, cognitive, relazionali e sociali che potenzino tantissimo i fattori di protezione”.

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