L’ingresso del porto peschereccio
di Sandro Renzi
Non si parla d’altro in città che della morte di Gino Mattetti, l’anziano 88enne rimasto intrappolato nell’abitacolo della sua auto finita in mare ieri mattina nell’area del porto peschereccio (leggi l’articolo). Sono queste ore decisive per ricostruire la dinamica di quello che potrebbe essere avvenuto in quella frazione di secondi lungo quel molo. La Capitaneria di porto ed il comandante Ciro Petrunelli stanno supportando l’attività della Procura di Fermo per dare risposte ad una tragedia che inevitabilmente ha finito per scuotere la comunità locale.
Gino Mattetti
Così come era già accaduto nel febbraio del 2009. In quella occasione a perdere la vita furono moglie e marito a bordo della loro auto precipitata in acqua durante una manovra, sulla stessa banchina, a poche decine di metri da dove si è consumato l’incidente di cui è rimasto vittima Mattetti. Decisive potrebbero risultare pure le testimonianze di chi ha assistito nella tarda mattinata di ieri alla tragica scena e chiamato per primo i soccorsi. Tasselli che, uno dopo l’altro, contribuiranno a fornire un quadro degli ultimi istanti di vita dell’88enne sangiorgese. E mentre ci si interroga sull’accaduto, il consiglio comunale rivierasco già convocato per domani sera si appresta a deliberare una variazione al piano delle opere pubbliche che prevede la riqualificazione dell’area Pic Pesca, grazie ad un finanziamento di 312mila euro assegnato dalla Regione Marche. Risorse che serviranno anche per implementare la sicurezza all’interno del porto peschereccio dove, peraltro, da tempo esiste un centro sociale.ù
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